«La riorganizzazione delle biglietterie non tiene conto di quanto si legge nelle linee guida del piano industriale presentato da Atcm, ovvero del documento ufficiale che definisce la linea maestra da seguire per il rilancio del trasporto pubblico locale». Lo ricorda Pasquale Coscia, responsabile delle politiche della mobilità per la segreteria provinciale della Cisl, criticando i nuovi orari di apertura delle biglietterie di Modena, Sassuolo e Pavullo e la chiusura di quella di Formigine. «Siamo in una situazione paradossale – osserva Coscia – La Provincia e i Comuni, soci di maggioranza di Atcm, affermano la volontà di rilanciare il trasposto pubblico locale migliorando la qualità del servizio con azioni condivise e definite nel piano industriale. Atcm, invece, opera come un soggetto autonomo e separato, al punto che nella riorganizzazione delle biglietterie è sorda alle richieste dei sindaci (vedi Sassuolo e Formigine), ovvero alle richieste dei suoi stessi soci. La cosa più grave – continua il sindacalista Cisl – è che l’azienda non applica quanto si legge nelle linee guide del piano industriale da lei stessa elaborato e presentato. Il piano industriale di Atcm non è un foglio di carta con cui avvolgere un panino alla mortadella, ma un documento ufficiale e che impegna l’estensore a fare tutto il possibile per attuarlo, con il pieno coinvolgimento dei lavoratori».
Per aumentare la qualità del trasporto pubblico la Cisl dice che non servono solisti ma orchestrali, altrimenti non ci si deve sorprendere per la perdita di passeggeri registrata nel 2009. «Il calo degli utenti è stato attribuito alla crisi, in realtà la causa è il peggioramento della qualità del servizio e, cosa ancora più grave, l’incapacità di ascoltare le esigenze vere del territorio. Vogliamo sperare – conclude Coscia – che i disagi e i disservizi sopportati all’inizio dell’anno scolastico dagli studenti e dalle famiglie non si ripetano più e siano serviti all’azienda per fare esperienza».