Comincia oggi in tribunale a Sassuolo il processo a carico di Nigel Stepney, ex capo meccanico della Ferrari citato direttamente a giudizio dal pm Giuseppe Tibis, che lo accusa di danneggiamento, frode sportiva, e rivelazione di segreti industriali.
L’inchiesta, partita nel giugno 2007, aveva smascherato una storia di spionaggio e passaggi di informazioni ai danni del Cavallino. A incastrare Stepney, che domani non e’ atteso in aula, la ormai famosa polverina, pare un cocktail di vitamine, che e’ accusato di aver versato nei serbatoi delle Rosse prima del Gran Premio di Montecarlo di quell’anno, per sabotarle. Fu la Ferrari stessa a segnalare il comportamento sospetto del proprio capo meccanico, accusato anche di aver passato alla McLaren progetti e dati di pista delle F2007, forse rendendosi conto che la sua carriera a Maranello era finita.
I quattro tecnici McLaren coinvolti nella ‘spy story’ della Formula Uno hanno patteggiato a febbraio del 2009: per tutti, accusati di riproduzione di materiale industriale segreto, la condanna era stata tramutata in pena pecuniaria, per un valore totale di 630.000 euro. Rob Taylor, ex capo progettista delle Frecce d’argento, il capo degli ingegneri Paddy Lowe e il coordinatore tecnico Jonathan Neale hanno versato 150.000 euro a testa. Più salato il ‘conto’ per Mike Coughlan, tecnico poi licenziato dalla McLaren, che ha versato 180.000 euro. Quella di domani sarà un’udienza di ‘smistamento’ durante la quale saranno ammesse le prove. Non è escluso che i difensori di Stepney chiedano un rito alternativo.
Sul piano sportivo, la ‘spy story’ porto’ alla sanzione di cento milioni di dollari per la McLaren, oltre all’azzeramento dei punti nel campionato costruttori 2007.