Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà al Dottor Daniele Giovanardi. Purtroppo è paradossale, ma chi si impegna quotidianamente per rendere vivibile il CIE è oggetto di attacchi che ormai sono troppo frequenti per essere considerati l’iniziativa di pochi esaltati. Addirittura questa volta non hanno avuto nemmeno il rispetto delle persone che tranquillamente assistevano alla S. Messa domenicale.
C’è oggi il bisogno di un atto di responsabilità collettivo, che isoli definitivamente chi sferra questo tipo di attacchi personali: invece sono molte le aree grigie. Definire spesso e volentieri i CIE come lager non aiuta chi opera in essi, non rasserena il clima. E ancora, criticare ma non porre alternative sul piatto della discussione, non contribuisce a raffreddare gli animi.
La vera scommessa è fare in modo, come fanno ogni giorno Daniele Giovanardi e i suoi volontari, che la permanenza sia umana, e possibilmente breve. Ma temo che riconoscere con sicurezza chi entra nel territorio senza documenti, sia inevitabile.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)