Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Paolo Trande replica al consigliere della Lega Nicola Rossi sulla vicenda della Tia (Tariffa d’igiene ambientale). «La Lega continua con il giochino delle diverse parti in commedia di pirandelliana memoria e prende posizioni strabiche e contraddittorie. A Modena chiede al Comune di trattare con Hera per non aumentare la TIA del 2,5 per cento alle imprese mentre a Roma non fa nulla (a 8 mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale) per impedire l’aumento del 10 per cento che potrebbe conseguire dalla trasformazione della tariffa in tributo e, soprattutto, non ha fatto nulla per contrastare il decreto Ronchi che privatizza le multiutility. La privatizzazione forzosa dei servizi rifiuti, acqua, luce e gas significa svendere ai soliti noti, mentre per i rifiuti, significa anche esporsi ulteriormente alle infiltrazioni di aziende mafiose. Altroché 2,5 per cento, il rischio vero è il 2,5+10 per cento.
E’ sempre così. Federalisti a Modena e centralisti a Roma. In piazza contro i tagli agli Enti Locali in Lombardia mentre a Roma, in Consiglio dei Ministri ed in parlamento, votano di tutto.
Pighi sarebbe uno che mette in pericolo la vita delle aziende locali per un’ipotesi di aumento del 2,5 per cento mentre il 10 per cento dell’IVA che le aziende non potranno più detrarre non merita neanche un appello ai verdissimi e padani parlamentari e ministri della Lega. Misteri della………..Lega.
Preferiremmo occuparci di cose più utili per i modenesi in quadro di certezze finanziarie e normative. La Lega venga giù dal pero. Sono mesi che votano tutte le nefandezze delle leggi ad personam, delle finanziarie che aumentano la pressione fiscale, oggi al massimo storico, del 43,3 per cento (che poi è più del 50% per quelli che le pagano davvero), delle sanatorie come lo Scudo Fiscale. Ai nostri federalisti leghisti del week.-end diciamo: svegliatevi.
La Lega si adoperi concretamente e usi la sua golden share sul governo per una legislazione chiara, che non scarichi su famiglie, imprese o comuni l’IVA sulla TIA. Se non usa la sua forza per condizionare la maggioranza almeno abbia il buon gusto di risparmiarci la solita litania, vuota e stucchevole, sulle colpe dell’amministrazione».