A causa della mancanza del numero legale dei consiglieri, data l’uscita dall’aula di tutte le minoranze unitamente all’assenza di quattro consiglieri della maggioranza, l’approvazione del bilancio consuntivo 2009 è stata posticipata al prossimo consiglio dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, già convocato per il 10 maggio.
L’assenza del numero legale ha inoltre impedito la discussione dell’ordine del giorno, presentato dal Pd, sul deposito gas di Rivara che avrebbe impegnato la Giunta a farsi ulteriormente portavoce di un’opposizione all’impianto scientificamente motivata.
“Abbiamo riscontrato – spiega Cristina Ceretti, capogruppo del Pd – una chiara volontà delle minoranze di rovinare quel rapporto di fattiva collaborazione che, finora, ci aveva portato a presentare numerosi ordini del giorno condivisi. La decisione di abbandonare l’aula è uno strappo che non possiamo condividere né accettare. Oltretutto la maggioranza non poteva contare su quattro consiglieri, tutte assenze motivate tra cui una neo-mamma e una collega impegnata con gli studi in Inghilterra. E se poi vogliamo entrare nel merito dell’assenteismo non possiamo non citare la cronica abitudine di vari consiglieri delle minoranze. Ad esempio 3 consiglieri di minoranza hanno disertato cinque consigli su dieci, mentre uno addirittura sei sedute, e in generale l’assenteismo dell’opposizione è di gran lunga superiore a quello della maggioranza.
Non mi pare un bell’esempio di rispetto istituzionale – continua il capogruppo del Pd – anche perché la convocazione di un nuovo consiglio costerà all’Unione 911,12 euro in gettoni di presenza che potevano essere tranquillamente risparmiati. Bisogna ricordarlo all’opposizione che presentò un’interpellanza per una cena di 250 euro offerta ai sindaci uscenti della scorsa legislatura. Ma, forse, io so perché il centrodestra ha scelto di abbandonare l’aula. Non tanto per una forma di ostruzionismo e per costringerci a non votare un bilancio consuntivo, ma soltanto per evitare l’ennesima brutta figura sullo stoccaggio gas di Rivara.
Nello scorso consiglio – conclude Cristina Ceretti – avevamo accettato di rinviare l’oggetto in attesa di una millantata lettera che il consigliere Venturini stava aspettando da Silvio Berlusconi. Lettera che non è maiarrivata e che dimostra, per l’ennesima volta, l’ambiguità del Governo. Ecco, per evitare di votare contro il deposito, e quindi conto i loro capi a Roma, la minoranza ha messo in scena un’imbarazzante quanto poco corretto teatrino politico”.