“Gli operatori commerciali del settore ortofrutticolo, già alle prese con una difficile situazione di mercato, rischiano di essere ulteriormente danneggiati rispetto ad una categoria che grazie ad un regime fiscale meno rigido gode di diversi vantaggi per lo svolgimento della propria attività. Per questo motivo chiediamo all’amministrazione comunale di fare una profonda e più attenta riflessione in merito all’istituzione del mercato degli agricoltori, specialmente se in sovrapposizione con la normale attività degli operatori del commercio in sede fissa e su area pubblica”.E’ questa la richiesta che le associazioni economiche Confesercenti, Lapam e Confcommercio della zona di Vignola sono intervenute nei giorni scorsi in merito all’istituzione del mercato contadino a Guiglia, inviando all’amministrazione comunale una lettera per esprimere le preoccupazioni della categoria.
“Come Associazioni chiediamo all’ Amministrazione Comunale di Guiglia di tenere conto sia del contesto commerciale locale che della più generale situazione economica per evitare una moltiplicazione dell’offerta in un contesto già delicato. La valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche del territorio ha visto molte amministrazioni istituire negli ultimi anni i cosiddetti “mercati contadini” con intenzioni più che nobili, ma che nella realtà richiedono di essere attentamente regolamentate e monitorate. La particolare normativa fiscale che regolamenta la vendita diretta al pubblico da parte dei produttori agricoli crea squilibri che possono danneggiare gli operatori del commercio a posto fisso”.
“Le nostre richieste –scrivono le associazioni di categoria nella lettera rivolta all’amministrazione- hanno l’obiettivo di garantire lo svolgimento di un’iniziativa rivolta ai consumatori mantenendo i diritti di tutti gli operatori. Chiediamo pertanto di limitare la presenza alle sole aziende agricole che hanno sede nei comuni di Guiglia, Zocca e dell’Area Parco Regionale Sassi di Roccamalatina. I produttori agricoli dovranno vendere esclusivamente, e non solo prioritariamente, prodotti da loro coltivati e non acquistati altrove. Si rende per questo motivo indispensabile –proseguono le associazioni- un monitoraggio attento per garantire la correttezza sia nei confronti degli agricoltori onesti, sia nei confronti dei commercianti sia a posto fisso che ambulanti, sia nei confronti della clientela”.
“Siamo consapevoli che per molte amministrazioni i mercati contadini rappresentano un’occasione per imprenditori agricoli locali e consumatori con la quale si persegue il duplice obiettivo di una maggiore redditività per le imprese del settore e trasparenza nei confronti dei consumatori, e proprio perché condividiamo tale opinion riteniamo che debba essere assoggettati a tutte le norme cui rispondono le altre attività economiche, come il pagamento della tassa per l’occupazione suolo pubblico o dello smaltimento rifiuti”.
“Chiediamo inoltre al Comune di voler osservare il regolamento che l’amministrazione stessa si è data rispetto ai mercati contadini stabilendo che i prodotti devono essere delle aziende stesse e solo in minima parte provenire dall’ambito territoriale della Regione Emilia Romagna, e che i prodotti posti in vendita non siano già presenti nell’ offerta commerciale di operatori del mercato ambulante. La degustazione dei prodotti, consentita dal regolamento deve riguardare solamente gli assaggi e non elaborati come spremute o macedonie, e al fine di garantire l’attività degli operatori ambulanti chiediamo che il mercato degli agricoltori venga svolto in giornate diverse da quelle in cui viene effettuato il mercato settimanale”.
“Come rappresentati delle associazioni chiediamo che lo svolgimento del mercato dei contadini, al quale siamo favorevoli come iniziativa per la promozione delle eccellenze agricole del nostro territorio, sia controllato e regolamento per garantirne lo svolgimento corretto e non penalizzante, anche attraverso l’istituzione di una commissione di controllo composta da membri dell’amministrazione e delle stesse associazioni”.