Contrarietà per una previsione normativa che, se fosse attuata, «metterebbe in ginocchio gran parte dei territori montani dell’Emilia Romagna pregiudicando, anche in tanti comuni modenesi, il diritto dei cittadini di godere di servizi adeguati alle esigenze». È quanto espresso dall’ordine del giorno in merito ai provvedimenti sui Comuni montani contenuti nella Finanziaria 2010 presentato da Pd e Idv e approvato dal Consiglio provinciale di Modena con il favorevole di Pd e Idv. Contrari Pdl, Lega nord e Udc.
«Questo Governo penalizza i Comuni montani – ha affermato Luca Gozzoli (Pd) nella presentazione – perché, anche se rispetto alla prima ipotesi sono stati ridefiniti i profili orografici, mancano comunque i finanziamenti». L’ordine del giorno è «strumentale» ha replicato Dante Mazzi (Pdl) perché «non tiene conto della genesi del provvedimento del Governo che si limita ad attuare quanto previsto dalla Finanziaria per il 2008 dell’ultimo governo Prodi. È stata quella legge – ha proseguito Mazzi – ad affidare alle Regioni il riordino delle Comunità montane e la riduzione, pari a un terzo, della quota di finanziamento a loro destinata».
Stefano Corti (Lega nord) ha sostenuto che «i finanziamenti alle Comunità montane vanno tagliati perché è giusto che le competenze tornino ai Comuni. Ma la montagna ci sta a cuore e faremo una battaglia interna per cambiare i parametri della legge» mentre Sergio Pederzini (Idv) ha sottolineato che «ancora una volta il Governo ha messo la fiducia su un provvedimento che invece si poteva concertare: è vero che i contributi erano stati dati largamente ma ora non è giusto ricorrere a tagli indiscriminati». Per Luca Ghelfi (Pdl) la riforma degli enti locali «è necessaria ed è importante che sia cominciata. È vero che il territorio subisce dei tagli ma bisogna fare i conti con bilanci non più sostenibili». Anche per Fabio Vicenzi (Udc) il tema vero «è il riordino del sistema istituzionale che porti a risposte serie per i cittadini. È giusto contestare il Governo – ha poi aggiunto il consigliere – ma bisogna riconoscere quando fa passi indietro: l’ordine del giorno andava modificato». Per Livio Degliesposti (Lega nord) è giusto che «i finanziamenti per le piste da sci vadano dove la neve resta più a lungo. Va bene quindi che non vengano più a Zocca ma in cambio dovrebbero esserci finanziamenti per le attività che ci caratterizzano».