Gli aeroporti italiani danneggiati dalla nube islandese che ha paralizzato il traffico aereo per alcuni giorni, hanno deciso di chiedere al Governo lo stato di crisi legato alla calamità naturale. Lo hanno fatto nel corso di una riunione convocata d’urgenza da Assaeroporti e svoltasi oggi a Bologna.
La riunione era stata convocata per analizzare dal punto di vista dei gestori la pesante situazione generata dalla nube vulcanica cha ha provocato un blocco quasi totale del traffico aereo sugli aeroporti italiani. Gli aeroporti che si sono riuniti – 14 societa’ di gestione del centro e nord Italia – sono stati quelli più gravemente penalizzati dal fenomeno e hanno proposto, unanimemente, di richiedere al Governo lo stato di crisi legato alla calamità naturale, considerata la rilevanza che il fenomeno ha assunto provocando danni all’intero sistema del trasporto aereo per le migliaia di ore di lavoro perse, per le migliaia di voli cancellati con conseguenti disagi per decine di migliaia di passeggeri nonchè per i mancati ricavi generati e per tutti i costi aggiuntivi dovuti all’assistenza dei passeggeri bloccati nelle aerostazioni ammontanti a svariati milioni di euro.
Assaeroporti – informa una nota – procederà alla quantificazione puntuale dei danni richiedendo al Governo, secondo una traccia comune definita a livello europeo da Aci Europe, un incontro per esporre le urgenti richieste del sistema aeroportuale italiano e concordare le modalita’ attraverso le quali poter rientrare dei gravi danni economici sopportati. L’Associazione esprime, infine, la necessità di essere direttamente coinvolta nelle decisioni relative a casi analoghi per poter tempestivamente informare – in uno spirito di piena collaborazione – i propri associati e dare quindi la possibilità di interventi più tempestivi e coordinati.