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Bologna-Firenze, Federconsumatori: le mancate risposte dell’Alta Velocità

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Dal 13 dicembre 2009 erano attese importati novità nel collegamento ferroviario tra Bologna e Firenze: con la nuova linea AV i Frecciarossa che avrebbero collegato i due capoluoghi regionali in 37 minuti e la possibilità di inserire sulla linea “storica” nuovi treni regionali nelle tracce lasciate libere dagli Eurostar.

Dopo i fuochi d’artificio di Capodanno, la realtà dei fatti è emersa in tutta la sua crudezza: l’annunciato collegamento AV con le Frecce rosse/argento, servito a motivare gli aumenti delle tariffe, avviene mediamente in 40/45 minuti. I collegamenti con treni regionali tra Bologna e Firenze sono rimasti invariati per numero e tempi di percorrenza: tre coppie nell’arco dell’intera giornata! Un paradosso con la disponibilità di nuove tracce orarie su cui immettere ulteriori treni regionali.

Ancora promesse disattese dalle Ferrovie? Ad ottobre 2009 in riferimento all’imminente completamento dell’asse AV Torino-Salerno, il Gruppo FS dichiarava: “L’apertura delle nuove linee ad Alta Velocità recherà benefici anche al trasporto locale: sottraendo infatti i Frecciarossa e i Frecciargento alle linee convenzionali, come la Bologna – Firenze e la Milano – Torino, si realizzano le condizioni perché fra queste città il traffico ferroviario regionale diventi sempre più regolare e puntuale e perché l’offerta possa essere anche potenziata, se richiesto e finanziato dalle Regioni nell’ambito dei relativi Contratti di Servizio”.

Era già noto, quindi, che l’aumento degli insufficienti collegamenti diretti tra Bologna e Firenze, dovevano essere integrati a spese delle rispettive Regioni. La Regione Emilia Romagna, anche su pressione dell’utenza, ha istituito servizi aggiuntivi limitati a S.Benedetto V.S. e Prato, in quanto la Regione Toscana non ha inteso incrementare i collegamenti diretti tra Bologna e Firenze. Con gli utenti del trasporto regionale “arruolati” loro malgrado ai servizi del più costoso Frecciarossa.

Ancora una volta, nel gioco perverso delle competenze, è l’utenza che paga il prezzo più pesante: prima con il finaziamento pubblico di infrastrutture costose come l’Alta Velocità, poi con il mancato miglioramento dei servizi ferroviari.

Federconsumatori ritiene irrinunciabile definire, anche attraverso l’istituzione della prevista Autority, una soglia minima di “servizi universali”, con una chiara attribuzione di responsabilità per il livello dei servizi erogati e del relativo finanziamento.