Resterà aperta per tutte le festività pasquali la mostra di Angelo Davoli “Cantiere Morini – Work in progress” allestita presso gli spazi espositivi di Palazzo Casotti a Reggio Emilia. Nelle giornate di sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile la mostra rispetterà i seguenti orari di visita: dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19. L’ingresso è gratuito.
E’ disponibile in mostra il catalogo edito da Skira che contiene una presentazione dell’antropologo francese Marc Augé, un testo critico di Marinella Paderni e una conversazione tra Corrado Sevardi e Angelo Davoli.
“Cantiere Morini” si presenta come un progetto espositivo articolato e complesso che, utilizzando le diverse tecnologie multimediali contemporanee, è in grado di trasmettere le diverse fasi di ideazione e realizzazione dell’installazione site specific che Davoli ha compiuto sui due silos presso la cava Morini di Montecchio Emilia la scorsa estate e che è poi divenuta parte dello spettacolo di Aterballetto “Certe Notti”.
Si tratta di un’operazione trasversale che vede la presenza e la collaborazione tra diversi linguaggi artistici: video, pittura, installazione, danza, performance, musica e che mette in campo in maniera originale una diversa concezione della valorizzazione del territorio. La mostra si inserisce infatti naturalmente tra le diverse attività che la Biennale del Paesaggio della Provincia di Reggio Emilia propone con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare la popolazione sui valori della tutela e della riqualificazione sanciti anche dalla Convenzione europea del paesaggio.
Angelo Davoli è un artista contemporaneo affermato a livello nazionale ed autore di opere nelle quali le architetture industriali, dipinte in contesti naturalistici, ricercano una sorta di armonia fra gli opposti, tra quello che è opera dell’uomo e quello che invece è frutto spontaneo della natura.
Attraverso questa mostra l’artista reggiano coniuga inoltre per la prima volta nel suo percorso di ricerca le potenzialità dei diversi linguaggi artistici contemporanei, creando così un allestimento multidisciplinare in grado di testimoniare la complessità dell’intero progetto.
Scrive nel testo critico in catalogo Marinella Paderni “… Oggi lo sguardo di Angelo Davoli sui siti industriali si muove da una metafisica del mondo – raffigurata nella sua pittura – a una “fisica” del presente prodotta dall’energia che i luoghi possiedono, dalle forze che si generano tra natura e architettura, spirito e artificio, pensiero e materia. Se in passato era soprattutto il tempo a interessare l’artista – l’essere “non ancora e non più” di un luogo – oggi è il suo divenire (il suo vissuto) ad essere il fulcro di una nuova progettualità con lavori e interventi diretti site specific che ne mutano l’aspetto. Il progetto realizzato nel 2009 al Cantiere Morini inaugura questa nuova pratica, tesa ad armonizzare tramite l’arte la cultura del territorio con le energie della cava e del frantoio (derivate dalla natura del sito, dall’azione di chi vi lavora, dalla lavorazione di materie come la sabbia, la pietra, la ghiaia). Il cantiere diviene per l’artista il luogo dove far nascere un laboratorio d’idee, dove produrre sinergie prima d’ora impensabili per l’ottica speculativa a cui ci ha abituati l’economia moderna. Gli interventi sono stati di varia natura, atti a realizzare non solo una riqualificazione dell’ambiente ma a trasformarlo in uno spazio di produzione artistica. Il primo progetto ha visto la realizzazione di un wall-painting dell’artista sui due silos principali del cantiere: porzioni di cielo sono state dipinte su alcune parti dei due giganti, cambiandone totalmente il senso. Da contenitori di sabbia e calce sono diventate “sculture” che coniugano architettura, arte, industria. I vari cieli sono stati dipinti seguendo una geometria astratta, la cui forma disegna un ideogramma giapponese il cui significato rimanda all’armonia, all’unione degli elementi”.
L’intervento site specific di Davoli ha dato l’occasione per riqualificare artisticamente un sito industriale in piena Val d’Enza, lasciandovi come vere e proprie “sentinelle” i due silos riconvertiti a una nuova identità dalla sua elaborazione pittorica.
La mostra rimarrà aperta fino adomenica 25 aprile, visitabile il venerdì, sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19. Negli altri giorni è possibile fare visite guidate su appuntamento per associazioni, gruppi e scolaresche (per prenotazioni tel. 0522 444421, e-mail). Tutte le informazioni sono pubblicate sul sito della Biennale del Paesaggio.