Manca poco più di un mese alla quinta edizione di ‘Fotografia Europea’, che tornerà ad animare Reggio Emilia trasformandola in un vero e proprio punto di incontro e di scambio per il sistema internazionale della fotografia.
In programma da venerdì 7 a domenica 9 maggio, mentre le mostre resteranno aperte fino al 13 giugno la rassegna internazionale, giunta in pochi anni ad affermarsi come una tra le manifestazioni culturali più attese per la sua capacità di coinvolgere artisti di rilievo internazionale e di attrarre un pubblico sempre più vasto, che nel 2009 ha superato ampiamente le centomila visite, indagherà quest’anno il concetto di “incanto” come possibilità di scoprire e svelare i segni della trasformazione e del cambiamento della realtà.
Fotografia Europea è promossa dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, Palazzo Magnani, la Camera di Commercio di Reggio Emilia, la Fondazione Manodori con il contributo di numerosi sponsor .
OMAGGIO A MAN RAY
Evento di spicco del nuovo percorso espositivo istituzionale di ‘Fotografia Europea’, il cui nucleo centrale è curato dal critico d’arte Elio Grazioli, sarà l’omaggio al grande fotografo Man Ray, a palazzo Casotti (Reggio Emilia), realizzato in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano.
Man Ray (Philadelphia 1890 – Parigi 1976), oltre che come pittore, creatore di oggetti e autore di film d’avanguardia, è conosciuto soprattutto come fotografo dada e surrealista. La retrospettiva copre l’intero arco del percorso creativo dell’artista, dagli anni Venti agli anni Cinquanta, celebrando il suo sguardo visionario e ipnotico, in grado di trasfigurare tutto ciò su cui si posava, spaziando da una forma d’espressione all’altra, dalla pittura, alla creazione di oggetti alla regia d’avanguardia.
Man Ray (Emmanuel Radnitzsky) nasce a Philadelphia nel 1890 da genitori ebrei di origine russa emigrati negli Stati Uniti. Dopo gli studi secondari e i primi corsi di disegno industriale, frequenta il Ferrer Center ed entra in contatto con Alfred Stieglitz e gli ambienti dell’avanguardia newyorkese. Dopo le prime opere di ispirazione cubista avvia la sperimentazione di varie tecniche – collage, sculture e assemblaggi, pittura ad aerografo – e inizia a dedicarsi alla fotografia. Insieme a Marcel Duchamp è il principale animatore del dadaismo newyorkese e promotore di numerose iniziative, dalla fondazione della Società degli artisti indipendenti (1916) e la Société Anonyme Inc. (1920) alla pubblicazione della rivista “New York Dada” (1921).
Nascono in questa fase i primi “oggetti d’affezione”, tra cui il celebre Enigme d’Isidore Ducasse. Nel 1921 si trasferisce a Parigi, dove ritrova Marcel Duchamp, e nello stesso anno ha una personale alla Librairie Six. Realizza i primi Rayographs, che pubblica nel volume Champs délicieux (1922) con prefazione di Tristan Tzara. Dopo la partecipazione al Salon Dada, che si tiene nel 1922 alla Galerie Montaigne, lavora al film Retour à la raison e si lega al gruppo dei surrealisti, con i quali espone alla Galerie Pierre nel 1925 e in tutte le mostre successive. Rimane a Parigi fino al 1940, affermandosi come uno dei migliori interpreti della poetica surrealista, con dipinti, assemblaggi d’oggetti, film d’artista e sperimentazioni fotografiche, continuando ad esporre sia in Europa che in America. Dopo lo scoppio della guerra si reca negli Stati Uniti, a Los Angeles, dove rimane fino al 1951. Durante il soggiorno americano si dedica soprattutto alla pittura realizzando la serie Equations shakesperiennes e Alphabet for Adults. Tornato a Parigi, continua la sperimentazione fotografica, la creazione di dipinti e oggetti d’affezione. Nel 1959 l’Institute of Contemporary Art di Londra gli dedica una grande antologica e due anni dopo gli è conferita la Medaglia d’oro per la fotografia alla Biennale di Venezia. Nel 1966 prima grande retrospettiva a Los Angeles al County Museum of Art. Nel 1970 si tiene una grande retrospettiva itinerante in varie sedi d’Europa, che si inaugura al Museum Boymans van Beuningen di Rotterdam. L’artista muore a Parigi il 18 novembre 1976.
INFO: Comune di Reggio Emilia – Ufficio stampa, Patrizia Paterlini – piazza Prampolini 1 – Reggio Emilia Tel. 0522 456532 – cell. 348 8080539 – e-mail – e-mail – Fotografia Europe