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Monete bizantine e di epoca romana imperiale al Museo dei Cappuccini di Reggio

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Con una nuova saletta dedicata alla numismatica il Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia arricchisce ulteriormente la propria proposta artistica e culturale. Martedì 30 marzo (ore 20.30) l’esposizione permanente viene inaugurata con una conferenza di Gabriele Fabbrici – direttore del Museo “Il Correggio” di Correggio e componente del Comitato scientifico del Museo dei Cappuccini – su “Aspetti della Numismatica Bizantina”; la conferenza, aperta a tutti, è nella sala del convento di Via Ferrari Bonini, con ingresso a fianco della chiesa.

Nel Museo sarà possibile ammirare circa duecento monete (150 bizantine e una cinquantina romane di epoca imperiale) che fanno parte di una collezione più vasta – formatasi nei secoli grazie anche a donazioni, come l’importante donazione di Ottorino Folloni – che comprende anche tessere paleocristiane, monete greche di epoca ellenistica, monete romane di epoca repubblicana, oltre a monete medievali moderne e contemporanee. Tutti spunti preziosi per ripercorrere la storia antica sotto vari aspetti; come sottolinea Fabbrici: “La raccolta presenta anche esemplari di una certa rarità (mi limito a ricordare un mezzo follis di Giustino I, un follis di Giustiniano I coniato a Costantinopoli, un’analoga monete di Niceforo I, due follis di Giovanni I e Costantino IX), ma è soprattutto il complesso delle monete ad offrire numerosi spunti di riflessione. Scorrendo i piccoli e medi bronzi anteriori alla riforma di Anastasio I ( 491), i follis e i nummi (con la loro infinita serie di multipli) che si susseguono per secoli, ci passano sotto gli occhi i ritratti imperiali, le immagini di Cristo, della Vergine, dei Santi militari che hanno caratterizzato le emissioni delle zecche bizantine nei secoli della loro attività. Non mancano, seppure in numero esiguo, anche pezzi coniati dall’Impero di Trebisonda (5 monete) da Manuele I (1238-1263) a Manuele III (1390-1417) e dai Conti di Edessa (1098-1149) che consentono ulteriori spunti di riflessione tanto sulla disgregazione dell’Impero Bizantino quanto sugli effimeri stati latini insediatisi nella Terra Santa tra il 1098 (quindi prima della liberazione del Santo Sepolcro nel 1099) e il 1291 (caduta del Regno di Gerusalemme)”. Al riordino della collezione ha collaborato Francesco Azzali, esperto di numismatica romana.

Il Museo dei Cappuccini (ingresso libero) osserva i seguenti orari di apertura: sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.