Nella sua lunga ed eccellente carriera Massimo Castri non ha mai lavorato su testi di Samuel Beckett: lo fa in questa occasione scegliendo il suo capolavoro ‘Finale di partita’, testo il cui titolo deriva da una mossa del gioco degli scacchi.
‘Effettivamente questa è la prima volta che metto in scena Beckett ha dichiarato Castri Rileggendo Finale di partita mi sono trovato a fare alcune considerazioni molto semplici: la scrittura di Beckett fa il paio con quella d Cecov nelle Tre Sorelle, lavoro che ho messo in scena un paio di anni fa, per la sua asciuttezza ed essenzialità; un momento di scrittura che nasce nell’800 ma che penetra nel ‘900 e del secolo scorso riassume, secondo me. nella maniera più efficace, alcuni stimoli.’
Protagonisti in scena Hamm, cieco e condannato a trascorrere i suoi giorni su una sedia a rotelle e Clov, il suo servo. I due vivono un rapporto conflittuale, in cui si consumano continui litigi ma anche una reciproca dipendenza. Clov vive nell’eterna tentazione di andarsene ma pare non esserne capace. L’incalzante botta e risposta tra Hamm e il suo servitore che costituiscono l’ordito più evidente della trama del testo, sembrano un infinito alternarsi di mossa e contromossa scacchistica. In scena, incombe la presenza degli anziani genitori di Hamm, Nagg e Nell entrambi privi degli arti inferiori costretti a trascorrere la loro esistenza nei bidoni della spazzatura. Lo stesso Beckett, nel corso di alcune prove dello spettacolo allo Schiller Theatre di Berlino disse: “Hamm è il re in questa partita a scacchi persa sin dall’inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare l’inevitabile fine”.
Teatro delle Passioni, Via Carlo Sigonio, 382 a Modena, dal 30 marzo al 18 aprile 2010 (riposo dal 2 al 5 aprile). Feriali ore 21, festivi ore 17. Informazioni e prenotazioni: biglietteria telefonica dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 tel. 0592136021 – Emilia Romagna Teatro.