Opera dello svedese August Stridberg ‘Danza di morte’, scritto di getto in una sola settimana nel 1900 e considerato l’archetipo di tanto teatro moderno, è l’analisi lucida e spietata della vita di coppia, dello scontro titanico tra i sessi, del matrimonio ma non solo: è anche una vera e propria profonda riflessione sul significato della morte e della vita. Si tratta di un testo che supera letteralmente gli stretti confini del naturalismo per aprirsi ad una visione più agitata dell’intimo, ad una prospettiva più metafisica e mistica, ad un’interrogazione rassegnata sul senso ultimo della morte e della nostra esistenza.
La storia è incentrata sul matrimonio di Edgar e Alice coppia sulla soglia delle nozze d’argento; due persone in crisi, che vivono il loro passato in modo fallimentare: lui, militare di carriera, non è mai riuscito a divenire tenente, lei non ha coronato i suoi sogni di gloria scegliendo, sposandosi, di abbandonare la tanto desiderata carriera di attrice. In scena due grandi interpreti della scena italiana come Gabriele Lavia e Monica Guerritore, già compagni di vita. Lo spettacolo si svolge in un ritmo scenico serrato pulito, composto da un atto unico.
Lo spettacolo debutta allo Storchi di Modena venerdì 26 marzo anziché giovedì 25. Resterà in cartellone sino a domenica 28 marzo data in cui sarà effettuata una doppia replica, alle ore 15.30 e alle 21. Tutti coloro che avevano acquistato biglietti sulla replica di giovedì 25 potranno utilizzarli in occasione della replica serale di domenica 28 marzo.
Teatro Storchi Largo Garibaldi 15 Modena. Feriali ore 21 festivi ore 15.30.
Informazioni e prenotazioni allo 0592136021: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 – Emilia Romagna Teatro.