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Francesco Guccini a Modena con il suo nuovo libro

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E’ Francesco Guccini il protagonista del quinto appuntamento della rassegna modenese “Forum eventi”. Il cantautore emiliano sale sul palco del Forum Guido Montani domani, sabato 20 marzo, alle 18.00 per presentare il suo ultimo libro “Non so che viso avesse” (Mondadori, 2009).

Montanaro di pianura, diffidente, avaro di sé, sobrio e bevitore, pigro e serissimo, ma chiacchierone instancabile, Francesco Guccini ha scelto, per la prima volta, di raccontare la sua vita. E ci è riuscito, in questo libro, nell’unico modo per lui possibile: fingendo di parlare d’altro, per dire tutto di sé. Per farlo, Guccini organizza una geografia: Pavana col mulino degli avi, i nonni, le nonne e i bisnonni, il bosco, il fiume, la montagna pistoiese. Modena, “odiata e amata, piccola città bastardo posto”. Bologna, l’eletta, in via Paolo Fabbri, “una vecchia signora dai fianchi un po’ molli col seno sul piano padano e il culo sui colli”. E poi gli altri luoghi e i loro aneddoti: le osterie, le balere, le giacche con i lustrini, il rock and roll. E ancora: l’amore per il cinema, con gli amici Luciano Ligabue e Leonardo Pieraccioni, per le chitarre, per i fumetti e per l’ottava rima. E infine: il concerto, il luogo dell’incontro col pubblico.

Francesco Guccini nasce a Modena, in via Domenico Cucchiari 22, il 14 giugno del 1940, ma trascorre i primi anni di vita nella casa del nonno paterno a Pavana, piccola località dell’Appennino pistoiese: nel 1945, Francesco e la sua famiglia fanno ritorno a Modena dove frequenta la scuola dell’obbligo e le superiori. Dopo aver lavorato per un paio d’anni come reporter per “La Gazzetta di Modena”, si trasferisce assieme ai genitori a Bologna. Alla fine degli anni ‘50 comincia a scrivere canzoni: il suo 33 giri d’esordio – “Folk Beat N.1” – è del 1967, primo d’una serie di venti album di canzoni originali tutti pubblicati dalla EMI, tra i quali vanno ricordati almeno “L’isola non trovata” (1970), “Radici” (1973: contiene i suoi brani più noti, da “La locomotiva” a “Piccola città”, da “Canzone della bambina portoghese” a “Il vecchio e il bambino”), “Via Paolo Fabbri 43” (1976), “Metropolis” (1981), “Signora Bovary” (1987), “Quello che non…” (1990), “D’amore di morte e di altre sciocchezze” (1996), fino al recente “Stagioni” (2000). Personalità poliedrica, ha esordito anche nella letteratura con “Croniche Epifaniche” (Feltrinelli, 1989), seguito da “Vacca d’un cane” (Feltrinelli, 1993), “Racconti d’inverno” (Mondadori, 1994; con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi) e “La legge del bar e altre storie” (Comix, 1996); “Macaronì” (Mondadori, 1997) ed “Un disco dei Platters” (Mondadori, 1998). Nel 2004 ecse l’album “Ritratti” seguito l’anno successivo da “Anfiteatro Live” e nel 2006 da “The Platinum Collection”.

Il prossimo incontro con un artista sarà sabato 27 marzo: Laura Morante alle 21.00 legge, con Ugo Cornia, un brano inedito dell’autore stesso. La rassegna, a ingresso gratuito.