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Modena: la fotografia protagonista di Buk

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Una divertente, attualissima e acuta digressione sui temi del vero e del falso nella fotografia, nata dalle accese discussioni circa il digitale e la sua estrema manipolabilità. Questo il tema dell’ultimo libro di Michele Smargiassi, giornalista de la Repubblica e storico della fotografia, che verrà presentato in occasione di Buk, il festival della piccola e media editoria, martedì 9 marzo alle 21 presso l’ex Ospedale Sant’Agostino.

L’introduzione al volume “Un’autentica bugia. La fotografia, il vero e il falso” (Edizioni Contrasto) sarà di Franco Vaccari, artista che ha cambiato la storia della fotografia contemporanea.

La tesi portata avanti da Smargiassi è che la “rivoluzione digitale” (almeno in termini di rovesciamento del dogma referenziale della fotografia) non esiste perché l’assunzione di veridicità è stata sfidata già più volte anche dalla fotografia analogica. Con una serie di esempi e tanti gustosi aneddoti, il volume spiega “come” la fotografia abbia saputo mentire nella storia (in modo volontario e involontario), come la catena di decisioni umane e “inconscio-tecnologiche” che produce un’immagine implichi inevitabilmente un’alterazione della realtà percepita. Infine, affronta il “perché” l’immagine fotografica sia stata costretta o tentata di mentire.

“Buk”, il festival della piccola e media editoria è organizzato dal Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dall’Associazione culturale Progettarte con il contributo di Cna e Lapam e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attivita’ culturali e dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia.

Gli eventi di Buk continuano fino a domenica 14 marzo. Ingresso libero. Info: Progettarte, tel. 059/225249.

Michele Smargiassi è giornalista professionista da vent’anni, prima a l’Unità poi a la Repubblica, dove è inviato di cronaca e cultura, coltiva la sua passione per la storia e l’antropologia sociale della fotografia scrivendo articoli e saggi (uno dei quali, sulla fotografia familiare, è apparso sugli Annali della Storia d’Italia Einaudi), curando mostre e pubblicazioni, collaborando con musei e istituzioni, tenendo conferenze e corsi. Da uno di questi, dedicato al rapporto fra fotografia e realtà, è scaturita l’idea di questo volume. Vive a Modena.

Franco Vaccari, sin dalla metà degli anni Sessanta, sperimentò un nuovo modo di utilizzare la fotografia: non più con intenti mimetici o rappresentativi, bensì come segno, come traccia di una presenza, di un’esperienza. Tra le tematiche ricorrenti di tutta l’opera di Vaccari si possono enucleare il rapporto aperto tra l’opera e lo spettatore (spesso coinvolto nella realizzazione dell’opera/esposizione), l’utilizzo critico degli strumenti mass-mediatici e la particolare attenzione al contesto spaziale delle proprie esposizioni, dalla galleria allo spazio pubblico e cittadino. Vive a Modena.