È il primo appuntamento dell’anno per il mondo dell’alto antiquariato, in grado di “tastare il polso” al mercato dell’arte antica. Unica-Modenantiquaria, tra le più importanti mostre d’alto antiquariato d’Europa e quella più visitata d’Italia, è anche un’ottima occasione per chi cerca investimenti durevoli: è alta la percentuale di pubblico propensa a uno o più acquisti, con cifre comprese tra i 5.000 e i 100.000 euro.
Questo tema viene approfondito dal convegno “Investire in antiquariato: come, quando, perché”, nel corso del quale intervengono il presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia Giovanni Pratesi, il presidente della Federazione Italiana Mercanti d’Arte Carlo Teardo, il presidente di Nomisma Gualtiero Tamburini, il responsabile dell’Ufficio Wealth Management della Divisione Private Banking & Wealth Management della Banca Popolare dell’Emilia Romagna Enrico Turci, il responsabile Sviluppo di Open Care – Servizi per l’Arte Alessandro Guerrini. Introduce e modera Salvatore Carrubba, direttore delle strategie editoriali del Gruppo 24 Ore. L’appuntamento è per venerdì 12 febbraio alle 16.30, presso la Sala Vetri di ModenaFiere.
L’argomento è estremamente attuale: il mercato dell’arte antica, infatti, risente solo in parte della crisi del mondo finanziario. Nel 2009 il settore (non solo dipinti, ma anche mobili e oggetti d’arte) ha conosciuto una forte ascesa, trend che continuerà nel 2010. I dati parlano chiaro: l’asta del novembre scorso da Christie’s Italia dedicata agli Old Master, il settore dei dipinti antichi, ha realizzato un risultato storico, superando per la prima volta il totale dell’incasso dell’asta di gioielli. I dipinti antichi, infatti, hanno raccolto per l’esattezza 2.487.710 euro, mentre i gioielli 2.171.555 euro. Chi crescerà di più, poi, tra gli specifici settori di mercato? Anche di questo si parla nel corso dell’incontro. L’osservazione analitica di ciò che è accaduto nel 2009 permette di ipotizzare alcuni scenari per il nuovo anno. I prezzi mostrano la decisa tendenza a salire per tutte le opere di grandissima qualità, ovvero quelle con una valenza storica molto alta (per esempio la prima opera di un determinato periodo di un grande autore), che mostrano una particolare qualità esecutiva, un perfetto stato di conservazione e l’autorevolezza della provenienza (ossia i passaggi in collezioni famose e relativa bibliografia). In particolare, relativamente all’arte antica, le previsioni sono chiare: ci sarà un forte interesse per i capolavori assoluti, ma i loro prezzi riguarderanno un numero ristretto di collezionisti e istituzioni museali o finanziarie. Anche il segmento medio di grande qualità esecutiva e con soggetti prevalentemente paesaggistici o mitologici darà ottime soddisfazioni ai venditori e insieme presenterà ancora spazio per acquisti intelligenti. Per queste opere è importante non superare il limite di una forbice compresa tra 50 e 150 mila euro. Ciò è vero anche per la pittura tradizionalista europea di inizio e di fine Ottocento, i cui valori sono destinati a crescere *.
(*) I dati del comunicato stampa sono tratti dalla pubblicazione “Come investire nel 2010”, edita dal Corriere della Sera.