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Reggio, “Ciao capellone: la costituzione raccontata dai bambini”

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Ciao capellone: la costituzione raccontata ai bambini” – il progetto nato quarant’anni fa dalla collaborazione tra due personaggi del livello di Otello Sarzi e Gianni Rodari – diventa mostra e laboratorio didattico aperto a tutti i bambini delle scuole elementari. Grazie alla collaborazione tra Provincia, Coop Consumatori Nordest e Fondazione Sarzi, da oggi e per tutta la settimana Palazzo Magnani ospita infatti la mostra “Ciao capellone: la costituzione raccontata ai bambini“, in occasione della quale il figlio del grande burattinaio, Mauro Sarzi, insieme ai suoi collaboratori terrà un laboratorio didattico al quale si sono già iscritte numerose scuole elementari reggiane.

La mostra – che ripercorre il progetto realizzato dallo stesso Mauro Sarzi insieme a bambini ed insegnanti della scuola elementare “De Amicis” di Rubiera e messo in scena lo scorso ottobre al Quirinale dinnanzi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – offre lo spunto per un laboratorio per la costruzione di burattini, un percorso poetico fra immagini video, teatro e narrazione.

La storia si ispira ad una sceneggiatura scritta nel 1967 dal grande Gianni Rodari per promuovere tra i bambini i valori dell’uguaglianza, del rispetto delle diversità, dell’amore per la natura. All’epoca, quella storia divenne un film animato dai burattini di Otello Sarzi, rimasto sostanzialmente inedito. Quel progetto e i valori che esso intende veicolare, tuttora attualissimi e sanciti dalla stessa Costituzione, sono stati ripresi da Mauro Sarzi, che ne ha tratto una mostra, che raccoglie i materiali originali a suo tempo realizzati da Gianni Rodari e Otello Sarzi, ed uno spettacolo, che racconta – facendo interagire i burattini con i bambini – la storia di un giovane artista un po’ bohémien (Ciao capellone) e di un rospo suo coinquilino, perseguitato da un padrone di casa che non sopporta chi è diverso.

“La mostra allestita a Palazzo Magnani conferma l’impegno della Provincia per tutelare, e soprattutto valorizzare, lo straordinario patrimonio artistico e culturale che Otello Sarzi ha consegnato alla nostra comunità”, ha spiegato la presidente Sonia Masini ricordando come Palazzo Allende – in accordo con la famiglia e con la Fondazione Sarzi – “stia lavorando in maniera concreta non solo per garantire la conservazione dei circa duemila burattini, del materiale scenico e dell’archivio cartaceo, che testimoniano la decennale attività di questo grande artista, ma una valorizzazione ulteriore dell’incredibile patrimonio lasciatoci da Otello Sarzi”.

Dopo aver ospitato nei propri magazzini una grande quantità di burattini e di materiale di estrema importanza artistica e storica “sfrattata” dalla ex scuola elementare di Pieve Rossa, la Provincia sta anche cercando una nuova sede per la Fondazione. Una sede che “dovrebbe diventare non solo una casa per i tanti burattini che Otello e la sua famiglia ci hanno lasciato, ma anche un laboratorio di idee e di incontro tra storia e cultura popolare, un atelier per lo studio e la creazione di burattini”, ha aggiunto la presidente Masini spiegando che, tuttavia, “le difficoltà di bilancio che tutti gli Enti locali, a causa della crisi e delle ristrettezze imposte dal Governo, sono chiamati ad affontare, non rendono semplice per la sola Provincia trovare soluzione ad un problema che, tuttavia, intendiamo risolvere”.

Anche il presidente della Fondazione Famiglia Sarzi, Stefano Morselli, ha sottolineato la necessità di salvaguardare “l’importante patrimonio artistico e culturale lasciato alla comunità reggiana dal maestro burattinaio Otello Sarzi, il cui valore è unanimemente riconosciuto, non solo dagli esperti, ma anche dalle migliaia di persone che, due anni fa, hanno avuto l’opportunità di visitare la mostra allestita a Palazzo Casotti”. La stessa Fondazione Sarzi, ha aggiunto, “non riesce a svolgere attività, se non l’ordinaria amministrazione ed anche questa sempre più a fatica”.

Quanto mai importante, dunque, risulta il contributo dei privati, come quello assicurato dalla Coop Consumatori Nordest che ha consentito la realizzazione della mostra-laboratorio ospitata da oggi a Palazzo Magnani.

“Da trent’anni Coop si occupa di educazione al consumo, di didattica attiva attraverso il lavoro con le scuole sui temi del consumismo, della cooperazione e della cittadinanza attiva – ha dichiarato COOP – La cooperativa, proprio per sua intrinseca natura, non può prescindere dalla diffusione dei valori di uguaglianza, tolleranza, rispetto della diversità, educazione alla civile e democratica convivenza. Attraverso questi percorsi, infatti, si formano i cittadini di domani, protagonisti di una società aperta e multietnica. L’importanza di un simile impegno è ben chiaro ai rappresentanti sociali che già da diverso tempo promuovono all’interno delle loro realtà territoriali iniziative dirette alle scuole locali per la promozione dei principi contenuti nella nostra carta fondamentale. Così “Ciao Capellone”, un semplice burattino e la sua storia diventano uno straordinario e allo stesso tempo semplice mezzo di riflessione e di interiorizzazione di diritti civili, attraverso la sapiente arte di Mauro Sarzi, figlio di Otello e l’incancellabile storia scritta dalla penna di Gianni Rodari”.