La presidente dell’Assemblea legislativa, Monica Donini, ha inaugurato oggi a Bologna (atrio della sede assembleare – viale Aldo Moro, 50) la mostra ‘Da Bologna al fin del mundo’ che ripercorre la storia di uno degli episodi più rilevanti di emigrazione dalla nostra regione: la spedizione nel1948 e 1949 ad Ushuaia nella terra del fuoco, di 1300 lavoratori italiani, in gran parte emiliano-romagnoli, a seguito di un contratto fra l’imprenditore bolognese Carlo Borsari e il governo argentino. Unica esperienza di emigrazione organizzata in Argentina, quella di Ushuaia coinvolse operai, artigiani e tecnici reclutati per costruire case e strutture di servizio in una località lontana ed inospitale a 3000 km da Buenos Aires che è oggi la città più meridionale del mondo e nota località turistica.
“Sono onorata di aver ospiti i famigliari di questi intrepidi emiliano-romagnoli protagonisti della vicenda di Ushuaia” – ha esordito la presidente Donini salutando, tra gli altri, tre dei figli di Carlo Borsari presenti all’inaugurazione. La presidente ha quindi lodato il lavoro svolto dalla Consulta degli emiliano-romagnoli, promotrice dell’iniziativa assieme alla Federazione italiana lavoratori emigrati e famiglie (Filef), “per la capacità concreta e generosa di valorizzare il contributo di tanti soggetti, mantenendo un’importante rete di relazioni internazionali, –ha detto – e per la capacità di tenere il presente ancorato con il recupero di storie e culture sulle quali ci si interroga”. La vicenda alla quale è dedicata questa mostra, “scaturita da una rigoroso studio delle fonti, – ha infine sottolineato la presidente – ci racconta di come è possibile guardare alle tante sfide della globalizzazione, riconoscendo il valore di tanti che hanno consentito anche a noi di procedere”.
Nel ripercorrere il percorso “denso di emozioni” che portato fino alla realizzazione della mostra che sarà presente nell’atrio dell’Assemblea legislativa fino al 15 febbraio, la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini ha ricordato che “la memoria è sempre un elemento importante come sostegno delle attività che svolgiamo. Un elemento attivo – ha detto – che si rinnova nella ricerca”. Non si era mai parlato compiutamente di questa vicenda, ha poi concluso Bartolini, ringraziando Marta Murotti, presidente di Filef Emilia-Romagna, e Franco Borsari per aver contribuito a portare alla luce la storia partita da Bologna di queste oltre mille persone che si imbarcarono per andare “in fondo al mondo”.
L’esposizione ricostruisce, in forma didattica, la storia della vicenda immigratoria di Ushuaia proponendo anche la riproduzione di immagini e documenti d’epoca rinvenuti negli archivi pubblici italiani e argentini o fornito dagli stessi protagonisti dell’evento.
La mostra, rimarrà aperta al pubblico dal 3 al 15 febbraio 2010.