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Cavola: quindici anni di Vocilassù

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“Il piccolo gruppo è un’armonia senza tempo e senza età”, dice del coro Vocilassù Bepi de Marzi, autore di Signore delle Cime che, nel 1995 , ne decise il nome. Eppure la prestigiosa compagine canora un compleanno lo festeggia in questo week end di gennaio, con una serata per tutti gli ex coristi e i direttori dei cori. Un appuntamento per ricordare la storia e i successi del gruppo e riconfermarne gli ideali, con cui è nato e prosegue la sua storia.

“Le montagne d’Italia, e quindi anche il nostro Appennino, conservano un ricco patrimonio di tradizioni, di fede, di folklore, che spesso si esprimono attraverso i canti popolari – afferma il presidente Gaetano Borgonovi –: il nostro coro ha la particolarità di esprimere la cultura popolare italiana attingendo a repertori di diverse regioni”.

Oggi Vocilassù vanta al suo attivo una vittoria a un concorso nazionale, tournée in Italia e in Germania. Per confermarne il successo, basta ricordare un prestigioso Magnificat, eseguito con l’orchestra sinfonica dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, diretta dal maestro Giovanni Veneri. Nel 2002, le loro voci sono state racchiuse in un prezioso cd, che porta il nome del coro. La canzone “All’alba del mattino”, unico loro brano d’autore che aprirà la serata dei festeggiamenti, è stata inserita nell’album del Trentennale dell’Associazione Emiliano-Romagnola Cori. La scorsa estate, ad agosto, si sono esibiti in Sardegna nell’affollatissimo festival corale di Florinas, ma prima ancora, a giugno, erano saliti in Val Badia per cantare un matrimonio in una baita. A Natale, a Vetto, hanno contribuito a raccogliere oltre seicento euro da devolvere al Gaom, attualmente già in Etipia, grazie alla riuscita rassegna “Note Celesti”, mentre il giorno prima hanno testato, in quel di Carpineti, una riuscita forma di spettacolo con canti alternati e brani musicali e letture. Nell’immediato spicca un progetto per sensibilizzare le giovani generazioni alla salvaguardia e continuazione del canto corale: “E’ con questo intento – aggiunge Antonio Pigozzi che del coro ne è direttore sin dalla nascita – che vogliamo rendere la collettività consapevole del fatto che o si inizia a cantare nelle scuole o rischiamo perdere una delle espressioni culturali più forti della nostra terra”. Ed ecco i Vocilassù cantare nelle scuole di Valestra o, presto, in quelle di Plesso di Migliara di Casina.

E per il 2010?

“Prima di tutto – spiega Francesco Croci, presidente onorario – l’invito è per chi vuole ad avvicinarsi alla nostra realtà dove le uniche doti richieste sono passione per il canto, intonazione e voglia di condividere amichevolmente il nostro lavoro fatto di una prova settimanale e una ventina di uscite all’anno. Per il 2010 inizieremo lo studio di canti nuovi e stiamo valutando un nostro ritorno in terra di Germania”.

Sul loro sito, www.vocilassu.it,  le informazioni delle tappe e sulla storia, hanno pure una curiosa sezione “dicono di noi”. Alcune voci: “Il loro è un dolce accarezzare le note” ha scritto Marco Maiero, uno dei massimi autori di brani corali moderni. Oppure, nel consegnare loro un libro sui campanili reggiani, monsignor Guiscardo Mercati ha detto: “affinché possiate cantare ancora a lungo e concordi l’armonia di Dio” e don Fortunato Monelli: “La bellezza salverà il mondo e voi state collaborando. Auguri di molto cammino”.