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Due giorni per cinque spettacoli: gli artisti “indipendenti” si ritrovano a Teatri di Vita

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teatro-palcoUna due giorni per scoprire il nuovo teatro e le nuove realtà della nostra regione: dal teatro visionario a quello di parola, dal teatro sperimentale alla danza. Torna a Teatri di Vita Loro del Reno. Teatri indipendenti in Emilia Romagna, il concorso che giunge quest’anno alla sua sesta edizione. In scena si alternano 5 compagnie dai linguaggi espressivi molto diversi tra loro: si va dalla danza della Compagnia Urbani Guerra e di m.a.ì.s/ Chiara Girolomini, al teatro evocativo del Teatro della Centena, dalle contaminazioni musicali di KomaKino, fino alla performance visiva di Elisa Gandini.

In palio due premi assegnati da una giuria di esperti e intitolati all’organizzatore Stefano Casagrande e all’attrice Monica Mioli, che prevedono, tra l’altro, una residenza creativa delle compagnie presso Teatri di Vita.

Loro del Reno, con il sostegno della Fondazione del Monte e della Fondazione Carisbo, si svolge a Teatri di Vita nelle sue sedi del Parco dei Pini (Via Emilia Ponente 485, Bologna) e nella Sala Studio (Via del Pratello 90/a, Bologna), venerdì 18 a partire dalle 21.15 e sabato 19 dicembre a partire dalle 18.30.

L’edizione 2009 del festival Loro del Reno presenta una selezione di 5 compagnie protagoniste di forme di ricerca espressiva originali e stimolanti, che si alternano in spettacoli caratterizzati da un breve respiro dell’azione e del discorso e da performance illuminanti e misteriose dai tratti “fulminei”.

La compagnia Urbani Guerra presenta lo spettacolo Stanzas in Meditation (19 dicembre, ore 21,15): un poetico assolo che indaga lo stato di “Assenza” come condizione privilegiata di analisi della realtà attraverso gesti perduti e sguardi smarriti. Con questo lavoro, Silvia Urbani e Alessio Guerra hanno anche vinto il Premio GD’A Emilia Romagna 2009.

Sempre nella danza la compagnia m.a.ì.s / Chiara Girolomini innesca con Il ragionevole ricordo (di un destino) (19 dicembre, ore 22,00) un raffinato gioco dedicato al tema della memoria del performer e dello spettatore, in cui una donna bendata va alla ricerca di un percorso luminoso tra prove e costrizioni. Lo spettacolo propone un illuminante momento di confronto tra artista e pubblico sul tema del ricordo, proposto attraverso una ricerca artistica sul “non vedere”.

Dedicato alla fragilità del mito nella società contemporanea lo spettacolo realizzato dal Teatro della Centena / Res Extensa Anime rubate#2 (18 dicembre, ore 21,15), dove Maurizio Argàn interpreta una straniante Callas, personificandone il mito e dando voce al profondo dissidio tra essenza e apparenza che lei stessa rappresenta. A tratti la Callas si sovrappone al tragico personaggio di Medea: incantatrice e vittima di una passione che la rende debole e forte allo stesso tempo.

Lle sonorità punk rock anni 70-80 e le liriche di Majakovskij sono al centro invece dello spettacolo Long Playing II studio (18 dicembre, ore 22,00) presentato da KomaKino, che porta in scena un anomalo concerto dai tratti ossessivi tra sofferenza e solitudine e che attraversa una serie di linguaggi che vanno dal teatro alle arti visive e performative.

Infine, in bilico tra installazione artistica e performance è la personalissima ricerca visiva di Elisa Gandini nello spettacolo Psicostasia (19 dicembre, ore 18,30; eccezionalmente allo Sala Studio, via del Pratello 90/a), che affronta delicate tematiche legate alle vertigini del dolore, della maternità e della malattia, in una cornice visionaria di grande impatto.

I vincitori delle scorse edizioni sono stati: Rodisio e Città di Ebla ex aequo (2006), Menoventi (2007) e quotidiana.com (2008) per il miglior spettacolo (premio Stefano Casagrande), e Anna Albertarelli (2006), Valentina Buldrini e Stefano Questorio (2007), Chiara Cicognani (2008) come migliori interpreti (premio Monica Mioli).