Si intitola “Lo spazio del silenzio” la nuova mostra patrocinata dal Comune di Formigine e allestita presso il castello, nell’ambito del programma inaugurale del ristorante “Il Calcagnino”, dal 20 dicembre 2009 al 31 gennaio 2010. L’esposizione inaugura domenica 20 alle 18, sarà accompagnata da un brindisi d’auguri da parte dell’Amministrazione comunale e rimarrà aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
L’artista Massimo Pedrazzi torna con questa esposizione nella sua Formigine, città di nascita e di prima formazione pittorica. Soltanto all’inizio della sua carriera artistica, nei primissimi anni Novanta, Pedrazzi aveva esposto le sue opere a Formigine, poi c’è stato il sodalizio con la galleria “Annovi” di Sassuolo, la personale al museo d’arte moderna di Abano Terme (Pd), a “Le Petit Louvre” di Avignone; le collettive presso il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, “Il Polittico arte contemporanea” di Roma, la mostra itinerante (tra Italia, Germania, Slovenia, Messico, Cuba, Spagna, Finlandia, Svezia, Russia, Bosnia Erzegovina) per la Provincia Autonoma di Trento…
In questi anni l’artista ha continuato a lavorare in una condizione di ricerca ininterrotta, cercando di cogliere quello che inesorabilmente sfugge dall’affermazione di uno stile, apparentemente rassicurante ma sostanzialmente indice di immobilità. Muovendosi da un’innata maestria figurativa, Pedrazzi rifugge l’imitazione dell’illustrazione o della fotografia, affermando il valore pittorico dell’immagine attraverso il filtro dell’emozione e del sentimento.
La mostra “Lo spazio del silenzio” chiede allo spettatore di specchiarsi nelle opere esposte, nelle figure immerse nel paesaggio naturale, nel vuoto che la pittura compone. E proprio l’importanza di fare spazio dentro di sé perché il nuovo abbia la possibilità di entrare è il senso più profondo della scelta espositiva.
“Siamo orgogliosi di poter ambientare nell’incantevole cornice del castello le alchimie pittoriche di un intrigante artista formiginese – afferma l’Assessore alla Cultura Mario Agati – E’ stata per me una rara emozione vedere Massimo nel suo atelier dare anima e corpo alle vibrazioni del silenzio. La stessa emozione che certamente proveranno i visitatori”.