Manichini, cimiteri, fiere, vetrine di negozi, oggetti curiosi e bizzarri decontestualizzati e proiettati in una dimensione onirica, trasognata. La mostra “Jindřich Štyrský: On the Needles of These Days. Fotografie 1934-1935” presenta una selezione di oltre 100 scatti che offrono uno sguardo sulla produzione fotografica dell’artista ceco Jindřich Štyrský, uno dei fondatori del Gruppo Cecoslovacco dei Surrealisti. La rassegna, realizzata dal Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena in collaborazione con UPM – Uměleckoprůmyslové museum v Praze / Museo di Arti Decorative di Praga – e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, è concepita in collegamento con la mostra “Storia Memoria Identità: fotografia contemporanea dall’Est Europa”, organizzata contemporaneamente all’Ex-Ospedale S. Agostino; allestita presso la sede del Fotomuseo, sarà aperta al pubblico a partire da sabato 12 dicembre.
Fino al 28 febbraio sarà possibile ammirare alcuni cicli fotografici di Jindřich Štyrský (1899-1942), una delle figure più singolari della scena artistica cecoslovacca durante il periodo tra le due guerre. Anche se utilizza principalmente la pittura come mezzo espressivo, Štyrský è stato anche scenografo, disegnatore, poeta e fotografo, contribuendo in modo significativo alle trasformazioni stilistiche intervenute nel campo della fotografia negli anni ’30 del Novecento.
Štyrský e la pittrice Toyen sono fra i fondatori del Gruppo Cecoslovacco dei Surrealisti; è proprio nel 1935, nell’ambito della prima mostra del Gruppo Surrealista Ceco, che l’autore presenta i suoi cicli fotografici inediti: “Muž s klapkami na očích” (Man with blinkers; L’uomo coi paraocchi) e “Žabí muž” (Frog man; L’uomo rana), che risalgono al 1934 e costituiscono il nucleo principale della mostra al Fotomuseo Panini. Esposto in mostra insieme a questi anche “Pařížské odpoledne” (Paris Afternoon; Pomeriggio parigino), ciclo fotografico del 1935.
Gli scatti di Štyrský, tutti provenienti dal Museo di Arti Decorative di Praga – che custodisce la più completa collezione fotografica specializzata della Repubblica Ceca – catturano soggetti apparentemente banali della vita quotidiana, dove la presenza umana è sempre solo intuita e percepita, mai visibile: vetrine di negozi e collezioni eterogenee di oggetti bizzarri che vanno da dispositivi protesici e attrezzature per parrucchiere, a particolari di attrazioni da fiera, a foto di cimiteri di Parigi e di altre città. Gli oggetti in sé, o il loro raggruppamento dispari, assumono un carattere chimerico e quasi stregato.
Le immagini di Štyrský sono apparizioni che si manifestano come in un sogno, dove i collegamenti tra gli oggetti sono apparentemente illogici e si spiegano solo alla luce delle interpretazioni Freudiane, mutuate in arte da André Breton, padre del Surrealismo francese, a cui quello Ceco è profondamente collegato.
È nel sogno e negli stati di assenza di coscienza che si libera l’inconscio, dando vita a un linguaggio che procede per libere associazioni e automatismi che creano visioni apparentemente illogiche ma che fanno riferimento ai più profondi desideri, alle paure, alle inquietudini e alle speranze.
Innegabili in questa ricerca gli stimoli derivati da Man Ray, nonché dall’opera di Eugène Atget, che affascinò diverse generazioni di autori della fotografia europea.
La mostra è accompagnata da frammenti poetici sciolti di Štyrský, pubblicati postumi nel 1946 in “Jindřich Štyrský: Poesie”.
Un anno prima della morte di Štyrský, nel 1941, viene predisposta una versione illegale di “Na jehlách těchto dní” (On the Needles of These Days; Sugli aghi di questi giorni), comprendente una selezione dai suoi cicli fotografici degli anni ’30, accompagnata da testi del giovane poeta Jindřich Heisler. Un’edizione legale del libro, da cui è tratto il titolo della mostra, apparirà solo dopo la guerra per poi essere nuovamente censurato in seguito all’occupazione comunista della Cecoslovacchia nel 1948, insieme alle altre sue pubblicazioni e a tutto il movimento Surrealista.
Jindřich Štyrský muore a Praga il 21 marzo 1942 all’età di 43 anni, a causa di una patologia cardiaca ereditaria.
Inaugurazione: 12 dicembre 2009 ore 11.30. Periodo: fino al 28 febbraio 2010.