Nonostante da due anni si continuino a promettere sensibili miglioramenti nel trasporto regionale anche a seguito dell’attivazione dell’Alta Velocità, il Comitato Regionale Utenti Ferroviari dell’Emilia Romagna (CRUFER) non può far altro che constatare che per l’ennesima volta i pendolari devono lottare per limitare i danni. “Piuttosto che peggiorare, meglio non cambiare nulla” pare essere ormai la parola d’ordine.
L’orario ferroviario che entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre è indiscutibilmente peggiore del precedente soprattutto nelle fasce orarie pendolari, che guarda a caso coincidono con il picco di servizio dei treni Alta Velocità, mentre l’aumento del servizio di cui l’Assessore Peri ostentasoddisfazione, è per lo più relegato ad orari di dubbia richiesta. L’intasamento del nodo di Bologna le cui infrastrutture non sono complete si ripercuote quasi esclusivamente sul trasporto regionale.
I problemi segnalati da tempo dai comitati pendolari della regione restano irrisolti: stravolgimento degli orari, che costringe i pendolari a cambiare abitudini ed orari lavorativi, mancati cadenzamenti e coincidenze, rallentamento dei treni regionali con ingiustificabili allungamenti dei tempi di percorrenza. Le esigenze degli utenti restano insoddisfatte, le richieste dei pendolari inascoltate dalla Regione che al contrario si affretta a tessere le lodi per questo contestato accordo con Trenitalia. Sempre la Regione promuove (pagando 1.5 milioni di euro) la vendita agli abbonati di una tessera del costo di 110 euro per l’ammissione a treni IC/EScity, salvo poi ammettere di non essere in grado di impedire che si sopprimano le loro fermate. Si paga sempre di più per un servizio di qualità inferiore.
Oltre che nel merito, il CRUFER denuncia anche il metodo poco trasparente, anzi scorretto, con cui si è arrivati ai nuovi orari. Il nuovo orario annuale è stato tenuto nascosto fino a metà novembre: pur essendo datate 16 ottobre e nonostante le insistenti richieste del comitato stesso, le prime bozze dell’orario sono state fornite dalla Regione solo il 9 novembre. E solo a seguito di ulteriori insistenti pressioni del CRUFER, è stata organizzata una riunione interlocutoria con l’Assessorato ai trasporti per discutere il piano e proporre variazioni. La successiva bozza, oltre ad ignorare quasi totalmentele proposte dei pendolari, ha presentato anche diverse sgradite sorprese, prontamente contestate dai comitati, mentre in Regione non ci si accorgeva di nulla.
A fronte di un atteggiamento responsabile degli utenti, il comportamento della Regione non è stato certamente limpido. Mentre appare chiara la posizione accondiscendente nei confronti di Trenitalia che continua con pochi sforzi a dettare le regole alla Regione, la quale non riesce o non vuole far valere il rapporto contrattuale che la vede pagare servizi e subire soprusi.