Ugo Mazza, SD, ha rivolto un’interrogazione in aula, per il question time, in merito alla sostenibilità economica e gestionale dell’intero progetto della metrotranvia di Bologna, dopo che nelle scorse settimane sono circolate ipotesi di affidamento ai privati della realizzazione e gestione del solo tratto in galleria, dalla fiera all’ospedale Maggiore, dell’infrastruttura.
Mazza ha fatto presente che l’investimento finanziario per un sistema su ferro sotterraneo è di circa due-tre volte maggiore di uno analogo su ferro in superficie e implica inoltra costi di gestione molto più elevati. La scelta del project financing, inoltre – ha precisato – “modificherebbe in modo sostanziale lo stesso concetto di rete aperta garantita dalla metrotranvia in quanto permetteva la continuità della gestione dell’intera rete ed evitava rotture di carico, dannose per la qualità del servizio pubblico”.
Secondo il consigliere di sinistra democratica, pertanto, la possibile decisione in questione “porterebbe allo scorporo dalla gestione a rete di una delle tratte con maggiore introito tariffario con cui garantire la redditività dell’investimento privato e quindi toglierebbe al sistema del trasporto pubblico locale bolognese entrate necessarie per il suo equilibrio finanziario. Con la conseguenza che in tal caso per garantire il pareggio gestionale “dovranno essere tagliati servizi periferici oppure aumentate le quote delle risorse regionali”. Il consigliere ha quindi sollecitato la Giunta ad esprimersi in merito alle preoccupazioni evidenziate e ha chiesto se l’esecutivo regionale abbia valutato le conseguenze che tale scelta comporterebbe sulla stabilità del bilancio del rimanente servizio a rete, privato delle entrate di una delle tratte più remunerative del trasporto pubblico locale bolognese.
Nella risposta l’assessore regionale ai trasporti, Alfredo Peri, ha chiarito che quelle di cui si è discusso sui giornali, al momento, sono soltanto ipotesi, in quanto la procedura Cipe è in itinere e non se ne è ancora visto il testo. La quota parte comunale a disposizione del progetto è vincolata da regole di bilancio che è sottoposto al patto di stabilità – ha chiarito Peri – ed è sotto questo profilo che hanno trovato spazio ipotesi per la realizzazione dell’infrastruttura. “Nell’ipotesi quindi di affidamento in project-financing – ha detto l’assessore – sono d’accordo che bisognerebbe fare un bando di gara che tenga conto di tutti i sistemi di trasporto in esercizio o progettati. Solo in questo modo – ha assicurato – si potrà verificare la sostenibilità economica finanziaria dell’iter ipotizzato”.
L’eventuale scelta del project financing, ha replicato Mazza, non rappresenta solo una decisione di carattere economico, ma un mutamento del sistema di tramvia sopra e sotto. Ciò che mi interessa – ha sottolineato il consigliere – è il sistema complessivo del trasporto pubblico dove, nel caso in questione, al projet financing già pagato verrebbe data la “polpa” delle tariffe a danno del restante sistema del settore pubblico di trasporto. In tale ambito – ha ricordato Mazza – “la Regione è coinvolta perché dovrà aumentare il contributo regionale oppure l’ATC dovrà tagliare i servizi periferici. La risposta è interlocutoria – ha concluso – e quindi mi riservo di presentare la domanda al momento opportuno”.