Il nuovo orario ferroviario è stato annunciato dai roboanti proclami di FS sul completamento dell’offerta AV con l’inaugurazione della tratta Bologna-Firenze. Una infrastruttura che permetterà di ridurre significativamente i tempi di percorrenza tra i due versanti dell’Appennino e di conseguenza tra Milano e Roma. Dal canto suo, la Regione Emilia Romagna annuncia ulteriori incrementi di treni regionali, con una spesa aggiuntiva di oltre 10 milioni di euro.
Tutto bene dunque per il sistema ferroviario regionale? Federconsumatori ha ribadito alla Regione che l’aumento di km/treno, pur rilevante, non può rappresentare l’unico parametro per un effettivo miglioramento del servizio. I limiti strutturali più volte segnalati in questi anni, risultano aggravati dalle ultime proposte di FS per il nuovo orario:
· Ulteriore intasamento del nodo di Bologna che, pur ancora sottodimensionato dai lavori della nuova stazione AV, dovrà assorbire quote di traffico aggiuntive. Gli attuali 78 Eurostar diventeranno 104 a dicembre, di cui ⅓ non farà fermata in città.
· Importanti capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli come Parma, Reggio, Modena e Ferrara si vedranno ridurre al lumicino le fermate degli Eurostar.
· Treni regionali della Piacenza-Bologna e Ferrara-Bologna nella fascia pendolare del mattino subiscono un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza.
· Per gli utenti di Parma, Reggio e Modena viene creato un “buco” di 45 minuti, proprio nella fascia pendolare per eccellenza, dalle 6,45 alle 7,30 (da PR).
· Nessun miglioramento con le interconnessioni con le linee “secondarie”, mutilate delle vecchie coincidenze ed orfane delle promesso cadenzamento.
Federconsumatori respinge la logica del “male minore” che oggi sembra prevalere nella politica regionale dei trasporti. Esistono le condizioni perché le importanti risorse impegnate dalla RER siano finalizzate ad una vera riqualificazione del servizio. Sono necessari treni regionali efficienti, puliti e affidabili. Occorre un sistema di cadenzamento facilmente comprensibile per gli utenti. Quanto sta accadendo in questi anni, oltre che costoso per la collettività, rappresenta una sommatoria di esigenze -spesso di Trenitalia/Rfi- non percepito come sistema.
I danni prodotti all’ambiente e agli utenti del servizio ferroviario dagli interminabili lavori AV non trovano uguali in altre regioni italiane. Prevedere per gli utenti emilianoromagnoli treni regionali efficienti e maggiori fermate ES nelle città intermedie può costituire un doveroso segno di riconoscimento. Sempre a titolo di risarcimento, Federconsumatori ribadisce alla Regione Emilia Romagna la richiesta del blocco delle tariffe del trasporto ferroviario regionale, almeno fino al termine dei lavori della nuova stazione AV di Bologna Centrale.