Inaugura sabato 14 novembre il nuovo viadotto a Frassinoro che permetterà di scavalcare la frana storica dei Boschi di Valoria lungo la strada Fondovalle Dolo. Alla cerimonia, in programma dalle ore 11,30, partecipa anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso.
Sono previsti inoltre gli interventi di Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, Marioluigi Bruschini, assessore alla Difesa del suolo della Regione Emilia Romagna, Gianni Fontana, sindaco di Frassinoro, Giuseppina Di Rosa, prefetto di Modena, Egidio Pagani, assessore provinciale alle Infrastrutture, e Demetrio Egidi, responsabile dell’Agenzia regionale di protezione civile.
«Questa arteria – spiega Pagani – rappresenta un collegamento importante per la zona ma anche tra montagna e pianura. La frana storica di Valoria ha travolto più volte questa strada negli anni scorsi con gravi disagi per i cittadini e l’economia della zona. Ora con questo ponte abbiamo risolto definitivamente il problema».
Situata sul versante nord-ovest del monte Modino, l’opera è lunga quasi 160 metri con un’unica campata in acciaio, 15 metri di larghezza, 820 tonnellate di peso e due rampe laterali di 20 e 27 metri; scavalca la storica frana dei Boschi di Valoria a Frassinoro poggiando su due pile sostenute da 66 pali di un metro di diametro ciascuno e lunghi da 14 ai 21 metri. Gli appoggi sono fuori dalla zona dello smottamento e con forma a cuneo allungato per “tagliare” eventuali movimenti della frana. Per evitare che il ponte possa essere coinvolto dal terreno in movimento, è stata progettata un’altezza che tiene conto dei livelli massimi raggiunti storicamente dagli accumuli di terra che scendono da monte.
Costata oltre cinque milioni, l’infrastruttura è stata realizzata con procedura straordinaria derivante da un’ordinanza del Consiglio dei ministri per gli interventi di protezione civile e con il contributo di Regione e Provincia. Iniziati nell’estate del 2006, i lavori sono stati effettuati su incarico della Provincia dal consorzio Coseam. Il riattivarsi della frana nel giugno 2008 e il maltempo dello scorso inverno hanno costretto i tecnici a organizzare il montaggio del viadotto fuori opera per poi spostarlo nella posizione definitiva a frana assestata, adottando tecnologie particolarmente sofisticate mai impiegate prima nel territorio modenese.