Dopo quattro giorni di proiezioni, incontri con gli autori e dibattiti e un giro del mondo attraverso le storie di lotta e di riscatto provenienti da Africa, sud e centro America, Asia e Medio oriente, si è conclusa nella serata di ieri, domenica 11 ottobre, la terza edizione del Terra di Tutti Film Festival, la rassegna di cinema sociale organizzata dalle ong Cospe e Gvc. A porre il sigillo alla manifestazione, che ha portato al Cinema Lumière di Bologna oltre 3.000 spettatori, le premiazioni delle migliori pellicole tra le 35 in concorso, a cui hanno partecipato la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti e il presidente del consiglio comunale Maurizio Cevenini. Il saluto della Regione è arrivato invece tramite la vicepresidente Giuseppina Muzzarelli, che ha presenziato alle proiezioni di venerdì dedicate all’acqua.“Il calore del pubblico – dicono all’unisono i direttori artistici del festival Stefania Piccinelli di Gvc e Jonathan Ferramola del Cospe – è la conferma dell’interesse che tematiche come quelle raccontate dal Festival suscitano anche tra i non addetti ai lavori”. “L’aver avuto sempre la sala piena – aggiunge Stefania Piccinelli – ci dà ancora più convinzione nel portare avanti il nostro lavoro, fatto sì di cinema sociale ma fatto soprattutto, e ogni giorno da 30 anni, di cooperazione nel sud del mondo”. “Il festival – continua Jonathan Ferramola – è anche la dimostrazione che quando associazionismo e istituzioni si mettono insieme e collaborano, si riescono a produrre momenti di alta cultura, di confronto aperto e di discussione”.
La giuria di qualità, formata dalla regista Enza Negroni, Andrea Morini della Cineteca di Bologna, il giornalista Luigi Spezia e il professore della Facoltà di Scienze politiche di Bologna Giorgio Tinelli, ha assegnato il premio come miglior produzione italiana a Ishak di Marcello Dapporto, una docu-fiction sulle condizioni di vita dei curdi in una Turchia che, nel proiettarsi verso l’occidente, volta definitivamente le spalle agli strati più deboli della sua popolazione.
Migliore produzione straniera del Terra di Tutti Film Festival 2009 è invece For the Best and for the Onion!, una pellicola del documentarista nigerino Sani Elhadj Magori girata nel villaggio di Galmi in Niger, la cui economia è basata sulla coltivazione di cipolle, il secondo prodotto di esportazione dopo l’uranio.
Il premio speciale “Cheikh Sarr”, assegnato quest’anno, per la prima volta, dal Consiglio degli stranieri della provincia di Bologna, è andato a La brèche del regista senegalese Abdoul Aziz Cissè, un documentario sul disastro ambientale ed economico che incombe su Saint Luis, una cittadina sul delta del fiume Senegal minacciata dallo sfruttamento idrico.