C’è una moschea in via Unione Sovietica a Carpi? I residenti dicono si, la giunta dice di no. E’ stato fatto un verbale che lascia intendere ci sia qualcosa di dubbio. E cosa si propone? Mediatori culturali. Già, la gente vuole sapere cosa sta succedendo vicino a casa loro, e gli si propone un traduttore, o poco più.
Il rispetto delle regole: non si chiede molto di più. Capire se vengono disattese vicino a casa propria, è un diritto, controllare al meglio se è vero, fa parte del contratto firmato con i cittadini. Non fa parte di questo contratto convincerli che hanno torto senza muovere un dito per verificare meglio cosa accade in questi appartamenti di via Unione Sovietica.
Ci si riempie la bocca di concetti come integrazione, accettazione, dialogo fra culture. Ebbene cominciamo a creare un tessuto comune di regole da rispettare, sulle quali i cittadini possano essere certi di potersi appoggiare. Otterremo così anche l’integrazione, nel momento esatto in cui queste regole saranno le stesse per tutti.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)