La vicenda della crisi della Sachman Rambaudi, azienda in liquidazione del comparto delle macchine utensili storicamente insediata a Reggio come Sachman, ha compiuto ieri, nel corso di un incontro che si è svolto in Provincia, una serie di passi positivi e auspicabilmente definitivi. Come previsto dall’intesa firmata in Provincia nella notte del 4 settembre scorso, da ieri la Jobs di Piacenza, fra i leader del comparto, è subentrata in affitto a Sachman Rambaudi nella gestione degli stabilimenti reggiani, la cui attività sarà sviluppata, con continuità del marchio Sachman, attraverso l’integrazione produttiva con la sede principale di Piacenza ed anche con lo spostamento di alcune produzioni finora effettuate a Rivoli in provincia di Torino. Contestualmente tutti i 78 lavoratori passano alle dipendenze dell’azienda piacentina.
Le prospettive dell’insediemento produttivo reggiano sono affidate ad un articolato piano di risanamento e rilancio produttivo che Jobs ha presentato e che è entrato anche a far parte dell’accordo raggiunto ieri in Provincia – con la presenza dell’azienda, delle rappresentanze dei lavoratori, del sindacato, dei tecnici della Provincia e della Direzione provinciale del lavoro – sulla Cassa integrazione straordinaria (Cigs), che sostituisce la cassa finora gestita da Sachman. La gestione flessibile della Cigs per “crisi aziendale”, con modalità programmate di rotazione delle sospensioni dei lavoratori, consentirà la necessaria gradualità della ripresa produttiva sostenuta dalla attuazione delle misure del piano di rilancio.
Particolare rilievo assume la risposta della nuova gestione Jobs all’obiettivo della salvaguardia dell’occupazione e del patrimonio professionale dei lavoratori. Infatti, in conformità all’accordo del 4 settembre scorso, l’intesa di ieri sulla Cigs prevede il dimensionamento dell’attività su 57 addetti e il raggiungimento di tale soglia solo attraverso esodi volontari incentivati.
Soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa dalla presidente della Provincia Sonia Masini: “La vicenda all’inizio dell’estate si presentava complessa e gli esiti non erano affatto scontati, ma le parti hanno condiviso l’interesse comune al rilancio e si sono conseguentemente spese per avvicinare posizioni diverse e distanti, con un consistente lavoro svolto dalla Provincia su questo fronte”. Infatti, in una situazione economica così difficile, con l’intesa di ieri la vicenda pare concludersi con esiti del tutto positivi, soprattutto non provvisori ed effettivamente funzionali al rilancio competitivo ed alla stabilità dell’occupazione nel quadro del complessivo disegno industriale di Jobs.