Si concluderà domenica 4 ottobre il progetto semestrale Sos Lavoro, varato dal Comune di Finale Emilia per sostenere i lavoratori vittime della crisi occupazionale. Partito il 1 aprile, Sos Lavoro ha impiegato 41 persone per una spesa complessiva di 42mila 500 euro. Venticinque persone (60% del totale) hanno usufruito del pacchetto da 20 ore settimanali, dieci hanno sfruttato l’offerta da 15 ore, mentre il resto ha prestato la propria manodopera per 10 ore. Tredici sono stati gli extracomunitari impegnati, mentre gli altri 28 lavoratori sono tutti cittadini italiani, a dimostrazione dello stato di crisi economica generalizzato. A questi 41 lavoratori vanno poi aggiunte altre 47 borse lavoro destinate dal Comune ai soggetti in difficoltà. Un totale di 88 persone ha quindi potuto lavorare direttamente per la municipalità.
Lo sforzo dell’amministrazione, però, non si è limitato soltanto ai lavoratori senza impiego, poiché parallelamente a Sos Lavoro è proseguito anche il Progetto Isacco, ossia gli aiuti alle famiglie con difficoltà a trovare una sistemazione redditizia.
Sono stati 34 i nuclei famigliari sostenuti per una spesa complessiva di 25mila 500 euro.
Dall’inizio dell’anno al 30 settembre il Comune ha stanziato 180mila euro per sostenere le persone in difficoltà, esattamente il doppio di quanto speso nello stesso periodo del 2008.
“Ora dobbiamo decidere cosa fare – spiega il sindaco Soragni – La crisi non è ancora superata e quindi stiamo valutando se continuare con i progetti Sos Lavoro e Isacco. E’ chiaro che ciò significherebbe effettuare altri investimenti sostanziosi, ma come amministrazione credo di poter dire che abbiamo sostenuto nel miglior modo possibile i nostri cittadini in difficoltà. Oltretutto i lavoratori assunti con Sos Lavoro ci sono stati di grande aiuto per la manutenzione, lo sfalcio dell’erba e tutte le opere in cui era necessario l’intervento degli operatori comunali”.
“Oltre ai macrointerventi – sottolinea l’assessore ai Servizi sociali, Michele Scachetti – sono aumentati i prestiti sull’onore (30mila euro) e i contributi in conto affitto. La crisi non è ancora terminata, ma come amministrazione abbiamo il dovere di mettere in campo tutte le armi in nostro possesso per sostenere i cittadini in crisi”.