Lunedì 28 settembre – dalle 14,30 alle 18 – nella sede del liceo scientifico Aldo Moro (via XX Settembre, 5 a Reggio Emilia) si terrà un incontro pubblico sul progetto Immagini del maschile e del femminile nel sapere scientifico e umanistico.Saranno presentati i contenuti del lavoro collettivo, una ricerca su se stessi, svolta da studenti e studentesse di sette classi (circa 150 persone) nell’arco di un anno scolastico sui modelli di femminilità e mascolinità percepiti nella loro esperienza diretta quotidiana. Le pari opportunità nell’accesso alla conoscenza e alla formazione – sia scientifica, tecnica o umanistica – e nell’accesso al lavoro sono fra i temi approfonditi dal progetto.
I ragazzi hanno evidenziato, fra l’altro, l’opportunità di riflettere su questi temi (l’89 per cento l’ha ritenuta utile, l’8.5 utile ma toglie tempo allo studio, l’1.9 per cento una perdita di tempo e il 75 per cento rifarebbe questa esperienza) ed hanno sottolineato la necessità e l’utilità di porsi nella giusta relazione tra loro. Per quanto riguarda ‘il dopo la scuola’, sono emersi già da adesso, soprattutto nelle ragazze, il peso della precarietà costitutiva che le attende nel mondo del lavoro e la difficoltà di conciliare i tempi famiglia-lavoro. Sul fronte della formazione, i ragazzi sono consapevoli dell’importanza dell’orientamento per una valida scelta di lavoro o di studio universitario, ma hanno anche sottolineato l’importanza di avere rapporti diretti, di potersi relazionare con le persone che già frequentano il mondo del lavoro e dell’Università: attingere all’esperienza diretta è fondamentale.
Questi temi sono stati anticipati nel corso di una conferenza stampa, dall’assessora alle Pari opportunità del Comune di Reggio, Natalia Maramotti; dal professor Carlo Bonacini, dirigente scolastico del liceo Moro; dalla docente dello steso liceo, Luisa Pavarini, responsabile del progetto e da Alessandra Campani, responsabile della formazione per l’associazione Nondasola. Gli stessi, con Brunetta Partisotti coordinatrice dei progetti di accoglienza e prevenzione del disagio e Barbara Mepelli consulente scientifica del progetto che ha valenza nazionale e docente di Pedagogia delle differenze di genere all’Università di Milano-Bicocca, presenteranno gli esiti dell’esperienza al convegno di lunedì prossimo.
“Il progetto – ha detto l’assessora Maramotti – è un esempio dei buona pratica che merita di essere esteso ad altre realtà scolastiche. In questo c’è la piena disponibilità dell’Amministrazione comunale a fare la propria parte. Le relazioni multiformi tra maschi e femmine, le relazioni di genere, sono fondamentali per comprendere e comprendersi reciprocamente, fin dalla scuola: un’ esperienza che si riflette positivamente sugli ambiti di vita e di comunità successivi alla scuola stessa. Per avere ora e in futuro buone relazioni, ad esempio, occorre superare preconcetti e ciò è possibile attraverso la relazione. Altrimenti, avremo nelle nuove generazioni cattive relazioni, a svantaggio dell’intera comunità, del mondo del lavoro e anche dell’economica, campi in cui le relazioni interpersonali e le pari opportunità incidono profondamente”.
CHI PROMUOVE IL PROGETTO – Il progetto Immagini del maschile e del femminile nel sapere scientifico e umanistico è promosso dal liceo Moro e finanziato dal dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, è stato condiviso e sostenuto dall’assessorato alla Cultura e dall’assessorato ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia, dalle Consigliere di Parità di Reggio Emilia, dall’associazione Nondasola, dall’associazione Donneinsieme e dal Cesvip (Centro sviluppo piccola e media impresa).
Ha coinvolto docenti, studenti e studentesse, promuovendo occasioni e strumenti per una riflessione articolata sia sul riconoscimento dei modelli di femminilità e mascolinità che sull’esperienza diretta dei ragazzi e delle ragazze.
LE TAPPE DEL PROGETTO – Dopo un iniziale percorso di formazione, i/le docenti hanno sviluppato, attraverso percorsi curriculari disciplinari e pluridisciplinari, una riflessione sui modelli di femminilità e mascolinità proposti e dei loro cambiamenti nel tempo. Molti sono i percorsi realizzati: dalla scrittura della propria autobiografia e della biografia di un/una compagno/a alla lettura della “cultura dei diritti” nell’ottica della differenza di genere, dalla riflessione sulla costruzione dell’inferiorità e dell’esclusione delle donne dai luoghi del potere e del sapere alle diverse biografie di scienziati e scienziate, dalle molteplici immagini di mascolinità e femminilità nell’immaginario letterario fino alle ragioni di una ricerca medico-farmacologica di genere.
L’associazione Nondasola ha partecipato al progetto attraverso laboratori esperienziali che hanno offerto spazi di parola a ragazzi e ragazze, alle loro specifiche esperienze, ai loro pensieri, alle loro immagini su di sé e sull’altro/a.
Porre a confronto gli stereotipi proposti dalla cultura e dalla storia con le interpretazioni, le scelte, i rifiuti e le accettazioni che donne e uomini fanno oggi e hanno fatto nel passato, può rappresentare un buon modo per aiutare ragazzi e ragazze a identificare stereotipi e discriminazioni, premessa importante alla costruzione di scelte per sé più libere da pregiudizi e di relazioni con l’altro/a gratificanti e non violente. L’esperienza compiuta incoraggia a continuare nella prospettiva intrapresa, con l’obiettivo di sostenere una formazione attenta alla molto concreta presenza nella scuola di ragazzi e ragazze, di uomini e donne.