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La Fornace Etrusca al Museo della Ceramica

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foto 3Una fornace per la cottura della ceramica, di epoca etrusca, con camera di combustione a pianta circolare e pareti concotte: è questo il rinvenimento più interessante avvenuto nel 2004 a Formigine di Modena, nella Cava “Fossa Gazzuoli”, durante le indagini condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, sotto la Direzione scientifica di Daniela Locatelli.

Dopo un non facile restauro, complicato dalle notevoli dimensioni e dal peso del manufatto, la fornace è stata rimontata nel Museo della Ceramica di Spezzano dove sarà esposta al pubblico a partire da sabato 26 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2009.

La fornace presenta ancora tre piccoli pilastri cavi in argilla refrattaria, forse destinati a sorreggere il piano di cottura, mentre un quarto pilastro è stato ritrovato in frammenti.

Poco distante dal manufatto è stata individuata un’area destinata alla produzione e lavorazione dell’argilla, con un focolare a cielo aperto, alcune fosse di scarico utilizzate per cavare l’argilla e un canale di drenaggio.

Le strutture e i reperti ceramici recuperati sono stati datati tra la fine del VII sec. e la prima metà del V sec. a.C.

Grazie ad una concessione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, la fornace resterà in deposito permanente nel Museo della Ceramica. Il percorso espositivo si completa così con una struttura originale a fianco dell’esemplare di fornace realizzato con l’ausilio dell’archeologia sperimentale.

Sabato 26 settembre, alle ore 17, e domenica 27 settembre, alle ore 17, sono state organizzate due visite guidate; quella di sabato dedicata in particolare al Museo della Ceramica e quella di domenica al palazzo dei Pio, ai cicli pittorici, alle prigioni e alla torre dove ora è stata ricavata l’acetaia comunale.

Il Museo della Ceramica é un museo di carattere tecnologico, per documentare la peculiarità di questo territorio, la sua vocazione alla lavorazione dell’argilla dal Neolitico fino all’età contemporanea, con un taglio didattico, curatore il dott. Donato Labate, che favorisce il contatto diretto tra visitatore e oggetto, e vede la presenza di pannelli didascalici, plastici, ricostruzioni ambientali, e fornaci per la cottura dei manufatti ricostruite con l’ausilio dell’archeologia sperimentale. Si articola in diverse sezioni:

Neolitico: il villaggio neolitico identificato nelle cave dell’ex fornace Carani – Fiorano e la “cultura di Fiorano”; tecniche di lavorazione e cottura in focolare a cielo aperto.

Età del bronzo: la civiltà terramaricola; introduzione della fornace orizzontale.

Età del ferro: la civiltà etrusca, le innovazioni introdotte nella tecnologia ceramica, il tornio semplice, i laterizi per l’architettura, la fornace verticale.

Età romana: le tipologie ceramiche introdotte dagli atelier artigianali diffusi in epoca romana; i laterizi per l’architettura e un lacerto originale di vasca per decantazione dell’argilla.

Alto medioevo: contrazione nella produzione ceramica e pratica del recupero e reimpiego dei materiali da costruzione di epoca

Basso medioevo e rinascimento: diffusione delle nuove tecniche produttive e delle nuove classi ceramiche (ceramiche invetriate o smaltate), produzione di mattoni su larga scala e l’introduzione delle mattonelle pavimentali invetriate.

Età moderna: diffusione della ceramica ingobbiata, ingobbiata dipinta e graffita e delle terrecotte architettoniche a stampo; ricostruzione del laboratorio ceramico di Piccolpasso.

Età contemporanea: ceramica smaltata e terraglia; fornaci a ciclo continuo; laterizi di produzione locale, prime mattonelle con pressatura a secco. Nuovo allestimento con installazione di modelli per “pezzi” e organi di una pressa ceramica “Ceppelli” e una postazione multimediale con le voci “in diretta” di chi ha lavorato con e intorno al macchinario.

Età attuale: la trasformazione industriale nella produzione della piastrella nell’arco del Novecento; lo sviluppo urbano del territorio, lo sviluppo tecnico dei prodotti.

Raccolta contemporanea: una rilevante collezione in progress di opere d’arte ceramica, ceramiche d’architettura, oggetti di design, artigianato, ceramiche caratterizzate da un alto indice di innovazione tecnologica e funzionale.

Laboratorio della Ceramica: uno spazio “creativo” che completa il percorso museale, studiato per avvicinare i visitatori all’esperienza di manipolazione della creta, favorendo la conoscenza diretta dei materiali e la riacquisizione di manualità dimenticate.