Aumento dell’occupazione nelle piccole imprese sino a cinquanta dipendenti per il trimestre aprile-giugno, ma si tratta di un aumento risibile, appena 6 posti in più corrispondenti, in termini percentuali, ad un +0,15% (poco meglio del daato medio provinciale, che si è arrestato al +0,03%). Il dato arriva dall’analisi realizzata dall’ufficio studi di CNA, che ha monitorato 636 imprese associate con poco meno di 4.000 dipendenti complessivi. Anche se si tratta di una situazione occupazionale stabile, la valutazione non può essere positiva, in quanto nei sei anni precedenti l’aumento medio nel trimestre considerato – caratterizzato abitualmente da numerosi assunzioni a tempo determinato – era stato del 3,3%.
Diversamente dalle altre zone della provincia, però, a Sassuolo e dintorni regge il manifatturiero, che ferma la riduzioni di posti lavoro allo 0,3%. Tiene complessivamente anche la meccanica, sia pure con un calo dell’1% (minore rispetto a quello di altre zone), mentre stabile la situazione del commercio e del turismo.
I numerosi contratti a tempo estivi danno fiato (+6,6%) al comparto costruzioni e all’impiantistica (quest’ultima al traino essenzialmente del fotovoltaico e degli interventi finalizzati al risparmio energetico), mentre sono i servizi a denunciare una certa sofferenza, sia quelli destinati alle imprese (in questo caso a trascinare al ribasso il settore è il trasporto, che arretra del 6,3%) che i servizi alla persona (acconciatura ed estetica, ad esempio, chiudino il trimestre con un saldo assunti/licenziati del -2%).
Per ciò che riguarda i tipi di contratto, mentre aumentano quelli di apprendistato (+3,4%), e a tempo determinato (+23,2%), come peraltro accade sempre nel secondo trimestre, scendono, ancorché non in misura rilevante (-1,8%) i contratti a tempo indeterminato, che assommano all’83,4%.
Rimane stabile al 12,4% la presenza di lavoratori stranieri nelle piccole imprese dell’Area ceramiche – uno dei valori più bassi della provincia – che si attesta, invece, al 14,2%
Malgrado il segno più, dunque, una situazione una situazione che preoccupa in vista del terzo trimestre che, al contrario del precedente, nella serie storica si caratterizza per essere tendenzialmente il peggiore, a causa della cessazione dei contratti a termine estivi.