In questi giorni si è parlato molto e spesso a sproposito della chiusura della scuola di arabo della domenica mattina a Sassuolo. Questa, come la volontà di chiudere la moschea di via Cavour, sono solo iniziative a favore della legalità, e non contro qualcuno.
Chi strumentalizza iniziative che hanno come obiettivo ristabilire regole certe per tutti, trasformandole in guerre fra popoli, non fa il bene delle nostre comunità. Se nella moschea è presente un abuso edilizio, allora non può rimanere aperta. Se le lezioni di arabo sono da sempre in deroga alla legge, prima va sanata la situazione, può si valuterà la ripresa.
E’ sintomatico da questo punto di vista come la voce più alta della protesta sia quella del PD, e come invece dalla comunità araba si sia alzata solo la richiesta di dialogo per sanare la situazione. Temo che il PD si sia dimostrato più realista del re.
Del resto nei giorni scorsi abbiamo sentito di tutto: persino un consigliere di Sassuolo che accusava l’assessore Menani di cercare lo spettacolo avendo inseguito due ambulanti abusivi. Sandro Morini del PD infatti ci informa che: “Si trattava di due signori più che conosciuti che potevano essere fermati in ogni momento e senza enfasi.” In qualsiasi momento… un momento che l’amministrazione di cui faceva parte non ha mai trovato evidentemente.
Le deroghe alla legalità a Sassuolo, lo spirito del “chiudere un occhio” sono tutte finte. E’ bene che si sappia, a partire da quelle iniziative, come le lezioni di arabo, che coinvolgono strutture pubbliche come le scuole. Non è un buon esempio quando è l’istituzione pubblica che per prima consente la deroga alla legge.
Avv. Luca Ghelfi
Consigliere Provinciale – PDL