Nelle sale del castello di Spezzano è allestita la personale dell’artista spezzanese Martino Ferri, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Fiorano Modenese e dall’associazione Inarte. La mostra curata, da Tina De Falco, rimarrà aperta fino al 22 agosto, ogni sabato e domenica pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 19.
Martino Ferri è conosciuto come paesaggista fine del territorio, ma non ha mai interrotto la ricerca e in questa mostra presenta le ricerche materiche nelle quali il colore padroneggia sulle forme: case e colline, appena accennate per dare spazio a luce e poesia, raccontando di “angoli nascosti del paese dove il tempo è stato annullato senza possibilità di essere riconosciuto. La mostra narra di un artista, e di un paese che fa da sfondo a tutta la storia intima fra suggestioni evocate e una tela che le riporta!.
Contestualmente alla mostra, il castello ospita una installazione fotografica di Giovanni Mariani per Martino Ferri; il giovane fotografo, prendendo spunto dall’arte di Martino, ha fotografato squarci di Fiorano cari all’artista e da sempre riportati nei suoi lavori.
“L’arte di Martino – scrive Tina De Falco – nasce da numerose esperienze di vero artigiano del dipingere. É maestro del colore ad olio, che usa con la sapienza e la maestria di chi possiede ormai ogni segreto della materia. Sulle sue tele si assaggia ancora il sapore degli antichi pittori che furono anche artigiani , di quelli che preparavano loro i colori, componendoli secondo ricette che serbavano gelosamente. Martino è come uno di loro possiede una personale ricetta che conserva senza svelarla. I colori della sua tavolazza sono emozioni, appartengono al sogno,alla memoria e alla luce; sono musica per la vista. La materia è mossa da spatole e ritracciata fino a dare il giusto spessore. Questo movimento crea vibrazioni luminose quasi una carezza sul paesaggio, a volte solo accennato. La sua arte è una lunga avventura mistica unita intimamente a Fiorano. Qui egli fa ricerca di luoghi significativi che possono dargli spunti per mutarli immagini poetiche cariche di colore-luce. Nelle opere di Ferri si avverte un silenzioso culto verso angoli nascosti che porta sulla superficie annullandone il tempo. Le immagini sono intima coerenza tra sé e il paese. Sono certezza di un’arte che parte da lontano per scoprire poi una nuova sintesi, un nuovo modo di narrare i luoghi di sempre”.