Vede un piccolo di capriolo tutto solo in un prato nella zona di Montefiorino, lo prende in braccio, lo carica in auto e lo porta casa; poi chiama i volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso. E’ solo l’ultimo di una serie di episodi analoghi che – come spiegano i tecnici del servizio Faunistico della Provincia di Modena, «evidenzia ciò che non si deve fare quando si avvista un piccolo di capriolo. I “bambi” rimasti soli, infatti, di solito non corrono alcun rischio. Dopo il parto capita spesso che la madre abbandoni anche per ore il piccolo, limitandosi a sorvegliarlo a distanza, mantenendo il contatto tramite segnali acustici e avvicinandolo solo per allattarlo. Non si tratta, quindi, di cuccioli abbandonati ed è sbagliato toccarli nell’intento di soccorrerli e portarli a casa, anche perché la detenzione di questi animali è vietata».In queste ultime settimane ai volontari del Centro fauna selvatica sono arrivate 22 chiamate di cittadini che avevano avvistato un piccolo capriolo e lo avevano portato a casa, pensando fosse in difficoltà.
Quando ci si imbatte in un piccolo daino o capriolo acquattato in un prato, spiegano i responsabili del Centro, occorre invece allontanarsi subito perché il contatto con l’uomo produce inevitabilmente un’alterazione dell’odore dei cuccioli, con l’effetto di rendere la madre molto circospetta fino al punto di abbandonarli. Se poi si ha il dubbio che il piccolo animale sia realmente in difficoltà basta chiamare i volontari telefonando al 339 8183676-339 3535192 oppure è possibile chiamare anche il servizio 118.
Il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena opera sulla base di una convenzione con la Provincia di Modena.