E’ questo quello che si vede all’orizzonte di Atcm e nel Trasporto Pubblico Locale. Le azioni messe in atto in questi giorni dal nuovo Gruppo Dirigente, designato dal Consiglio di Amministrazione di Atcm a seguito dell’entrata del nuovo partner Herm al 49%, fanno presagire un Piano Industriale “lacrime e sangue” per i lavoratori e esiti incerti sulla qualità del servizio erogato agli utenti.
I primi atti dell’impresa, appaiono infatti orientati a ridurre ed abbattere drasticamente i costi, senza tenere in debito conto gli effetti
sulla qualità del servizio offerto. Dal prossimo lunedì il servizio di collegamento tra diversi Comuni della Provincia di Modena e la Riviera Emiliano Romagnola, verrà esternalizzato. L’azienda infatti, dopo aver proposto una riorganizzazione del servizio, ove richiedeva la riduzione del personale adibito alla conduzione dei mezzi, servizio carico-scarico bagagli e bigliettazione, passando da due agenti a uno per bus, ricevuto il diniego da parte Sindacale, ne ha deciso l’esternalizzazione.
Il rifiuto da parte delle Organizzazioni Sindacali non è da ricondurre a
preconcetti e rigidità, ma alle esigenze del servizio. Infatti, la proposta
dell’impresa implica un’attività di guida superiore per durata a quella
prevista dalle norme legislative nazionali e comunitarie, aggravata per di
più da un nastro orario lavorativo giornaliero, in diverse occasioni,
superiore a 13 ore.
I Sindacati dei Trasporti FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI UGL-TRASPORTI e FAISA-CISAL ribadiscono l’interesse a confrontarsi nel merito dei problemi dell’impresa, in particolare del lavoro e del miglioramento del servizio del Trasporto Pubblico Locale, ma nel rispetto delle regole, applicando l’accordo già in essere in Atcm, ove è previsto un servizio espletato attraverso l’utilizzo di 3 agenti e due autobus.
Questa modalità ha garantito negli anni il contenimento dei costi e una
buona qualità e sicurezza del servizio offerto. La scelta adottata dell’impresa è doppiamente discutibile, in quanto oltre a produrre un peggioramento del servizio, mina anche l’immagine dell’Azienda, in quanto, il servizio pur esternalizzato verrà effettuato con bus di proprietà e logo Atcm. In questi giorni emerge inoltre discutibile la scelta adottata dall’Impresa, in merito all’abbattimento del monte ferie e riposi arretrati, imponendone la fruizione d’ufficio, senza tenere conto del fabbisogno di organico per lo svolgimento del servizio. Ora l’azienda è costretta a ricorrere a prestazioni straordinarie, chiedendo agli autisti il mancato riposo e addirittura di non usufruire dei riposi settimanali obbligatori e previsti per legge, minando la sicurezza del personale e degli utenti. Inoltre nessun confronto è stato attivato sulla modifica della turnazione delle lavoratrici con contratto part time. Se queste sono le premesse del nuovo Piano Industriale, in fase di gestazione, che verrà presentato alle Organizzazioni Sindacali nell’incontro già fissato per il prossimo 23 giugno, riteniamo che il confronto non potrà che essere aspro e produrrà sicuramente forti conflitti sindacali.