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È in arrivo la bonifica trentina: all’insegna dello scambio culturale tra montagna e pianura

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chiarelli-balboniMercoledì 11 giugno il Consorzio di Burana ospiterà una delegazione di tecnici del Consorzio Trentino di Bonifica: la montagna incontrerà la pianura per uno scambio culturale e tecnico tra la bonifica di monte e quella di valle.

Ma cos’hanno in comune un ente di bonifica che opera nella Valle dell’Adige, ad altitudini nettamente superiori di quelle di un consorzio che ha la gran parte del proprio territorio appena sopra il livello del mare? Gli stessi obiettivi: lavorare per la difesa idraulica e l’irrigazione nel territorio. Senza dimenticare che da quasi vent’anni il Burana opera anche per la tutela del territorio montano e collinare, nel bacino idrografico del Panaro, con un monitoraggio costante dello stato dei corsi d’acqua, delle opere idrauliche presenti e dello stato di dissesto dei versanti.

 

Il direttore del Consorzio di Burana, Gianni Chiarelli, ci racconta il programma della giornata: “l’agenda sarà particolarmente fitta di impegni. Accoglieremo innanzitutto i colleghi del Consorzio di Trento con una visita nella golena del fiume Po al nostro importante impianto di derivazione Sabbioncello di Quingentole (Mn), per spostarci successivamente all’altro nostro gioiello di ingegneria idraulica, l’impianto Pilastresi di Bondeno. Durante il trasferimento tra i due impianti avremo occasione di raccontare il nostro comprensorio di bassa pianura e le problematiche che ci troviamo ad affrontare per lo scolo di quella specie di “catino” perimetrato dai tre fiumi Po, Secchia e Panaro, con tutte le peculiarità di una zona altimetricamente svantaggiata ma ormai densamente urbanizzata, dunque particolarmente complessa per il mantenimento delle condizioni ottimali di sicurezza. La giornata proseguirà, nel pomeriggio, con la visita a Vignola alla presa irrigua sul fiume Panaro e con la descrizione delle modalità di esercizio del comprensorio di alta pianura a sud di Modena.”

 

Il presidente del Burana Fausto Balboni aggiunge: “i tecnici del Consorzio di Trento acquisiranno una panoramica a 360° dello sforzo che ci vede coinvolti nella gestione di un territorio così ampio che va da Bondeno all’Abetone, e dalle problematiche così eterogenee. Ricambieremo certamente la cortesia della visita per andare a studiare da vicino un Consorzio che da oltre cent’anni è specializzato nella gestione idraulica della montagna: non c’è migliore strumento per la crescita dei nostri tecnici che lo scambio di informazioni e la visione delle opere di bonifica in loco”.