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F1, GP di Turchia, Ferrari: ritorno al programma di sviluppo della squadra

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Verso il settimo appuntamento del Campionato Mondiale, la Scuderia Ferrari Marlboro è al quarto posto nel Campionato Costruttori. Tuttavia, la Scuderia arriva ad Istanbul con un ottimo umore, grazie ai risultati convincenti delle ultime due gare a Barcellona e a Monaco e grazie al fatto che possiede un record fantastico sul circuito di Istanbul Park.


Per quel che riguarda questa gara, le F60 guidate da Kimi Raikkonen e Felipe Massa beneficeranno di ulteriori modifiche al pacchetto aerodinamico, compreso un aggiornamento del doppio diffusore. Questi cambiamenti non sono altrettanto significativi come quelli introdotti per il Gran Premio di Spagna, ma rappresentano un piccolo passo avanti in termini di sviluppo. Cosa ancora più importante, mentre i cambiamenti significativi introdotti a Barcellona erano soprattutto una risposta al regolamento della FIA sulla questione del doppio diffusore, aprendo nuove prospettive dal punto di vista aerodinamico, quelli presentati ad Istanbul rappresentano un ritorno al programma di sviluppo della squadra, basato sull’introduzione di piccoli aggiornamenti ad ogni gara.

Anche se gli sforzi di tutti in fabbrica hanno dimostrato di rendere due settimane fa a Monaco, questo fine settimana si attende un exploit delle Red Bull, che sono particolarmente adatte ai tracciati veloci, rispetto alla prestazione offerta nel Principato, così come le Brawn sono ancora un passo avanti rispetto alle altre squadre, la battaglia fra il Cavallino Rampante e il Toro si fa più accesa, così come è stato a Barcellona. Si spera che gli ulteriori aggiornamenti al pacchetto della F60 per questa gara permetteranno alla Ferrari di risalire la china. I risultati del passato a Istanbul parlano di una Ferrari molto competitiva, in parte grazie al lavoro degli ingegneri che hanno trovato un buon assetto, un principio che resta valido anche rispetto ai grandi cambiamenti che ci sono stati nel regolamento tecnico. L’organizzazione del lavoro della squadra è stata anch’essa confermata, grazie al nuovo approccio adottato dalla gara di Monaco del 2008 che si è confermato valido anche questa stagione. In uno sport dove la vettura gioca il ruolo principale sul risultato finale, c’è da dire che Felipe Massa può essere descritto come lo specialista di Istanbul. Infatti si può dire che gli attuali piloti Ferrari abbiano vinto tutti e quattro i Gran Premi della Turchia fino ad oggi, in quanto Kimi Raikkonen ha vinto la gara inaugurale nel 2005, quando faceva parte di un’altra squadra, mentre la Ferrari non era stata competitiva a causa della questione delle gomme. Da quel momento, Felipe ha vinto le ultime tre gare, iniziando ogni volta dalla pole position, e facendo segnare ogni volta il giro più veloce, con l’altro pilota Ferrari sempre sul podio: Kimi è arrivato terzo lo scorso anno e secondo nel 2007, con Michael Schumacher terzo nel 2006.

Per quel che riguarda gli pneumatici, Bridgestone porterà gomme “morbide” e “dure”, le stesse usate a Barcellona e la squadra cercherà di migliorare la propria prestazione su mescola dura, che è stato uno dei punti deboli da un po’ di tempo a questa parte. Il fatto che l’anteriore destra sia messa sotto estrema pressione su questo circuito non è un problema che dovrebbe affliggere la F60, in quanto la vettura non consuma troppo gli pneumatici, grazie alla sua configurazione. Anche sulle lente e tortuose strade di Monaco, il KERS si è dimostrato utile, se non facilitando i sorpassi, lo è stato in termini di tempi al giro e qui ad Istanbul i suoi benefici dovrebbero essere quelli di favorire i sorpassi. Il lungo rettilineo, che va dalla Curva 9 alla Curva 10, passando attraverso il primo tornante alla Curva 11, finisce con una brusca frenata per entrare in una stretta curva a destra (Curva 12) ed è lì che si può approfittare della migliore opportunità per passare. Anche il rettilineo dopo la prima curva dopo la linea di partenza è sufficientemente lunga per permettere al KERS di produrre un buon vantaggio subito dopo lo spegnimento dei semafori. Le F60 sono state configurate con il KERS per la maggior parte delle gare, fin dall’inizio della stagione, e adesso usufruiscono di un sistema più efficiente. Per quel che riguarda la strategia di gara, le due soste sono la scelta più comune, anche se Hamilton ha dimostrato l’anno scorso, a bordo della sua McLaren, che anche le tre soste sono un’opzione valida, perché la corsia dei box è abbastanza corta e passare da lì per i piloti significa tagliare l’ultima e più lenta curva. Tutto questo, combinato con il limite di velocità di 100 km/h sulla pit lane, rende la sosta supplementare abbastanza conveniente in termini di minor carico di carburante da distribuire sulle quattro frazioni di gara.

Al di là delle considerazioni tecniche, la Ferrari ha ridotto di molto i tempi degli spostamenti dall’hotel al circuito e viceversa. Dopo anni di permanenza in hotel sulla parte europea della città, ora si è passati alla parte asiatica: questo significa che le code senza fine per passare la dogana attorno al Bosforo fanno parte del passato, regalando quindi un’importante aggiunta di trenta minuti in più rispetto al suono della sveglia!