Quanto rivelato dall’On. Sbai a Sassuolo circa l’affiliazione delle moschee cittadine a gruppi islamici estremisti non ci stupisce; da anni chiedevamo che i controlli fossero maggiori e ci opponevamo alla politica buonista e miope delle sinistre nei loro confronti.
L’On. Sbai, prima di parlare di Sassuolo, si è ampiamente documentata; ricordo, infatti, che la parlamentare del PdL appartiene all’islam moderato e fa parte di numerose associazioni islamiche che tentano faticosamente di contrastare l’estremismo e il terrorismo in Italia.
Souad Sbai conosce molto bene, pertanto, il mondo musulmano.
Gli organi inquirenti, a questo punto, di fronte alla notizia di reato, facciano le dovute indagini, visto che si tratta di reati ovviamente procedibili d’ufficio.
Piuttosto mi stupisce la faciloneria di Pattuzzi, che sembra più preoccupato dei suoi aperitivi e dell’esito delle comunali che non della probabile presenza di estremisti islamici in città.
Invece di difendere la città, il sindaco uscente difende se stesso ed El Huda; non dimentichiamo, infatti, che Pattuzzi ha in una delle sue liste due rappresentanti del mondo islamico locale.
Del resto è stato proprio Pattuzzi a fare un patto con El Huda e a regalare loro la moschea, dove ora comodamente si riuniscono, lontani da occhi indiscreti.
Una scelta, questa, irresponsabile, che tutta la città rischia di pagare a caro prezzo.
Noi non stipuleremo inutili contratti con questa gente.
Se vinceremo chiuderemo entrambe le moschee cittadine fino a quando non sapremo chi le frequenta, chi le finanzia e cosa viene fatto in questi “luoghi di culto”.
Sappiamo che le associazioni islamiche sassolesi hanno grande disponibilità di denaro: se veramente non hanno nulla da nascondere, ci facciano vedere i bilanci e soprattutto ci facciano vedere da dove vengono questi soldi.
Noi non abbasseremo la guardia: il futuro di Sassuolo passa anche da questo difficile momento.
Luca Caselli
