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Conto Anch’io: Le donne e il lavoro a Sassuolo – Tra diritto e sicurezza

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Come molti dicono le donne sono il motore della vita, ma questo concetto può concretizzarsi anche nel mondo del lavoro nella nostra città?
In tempi di crisi come questi, e in un clima di incertezza generale del lavoro, la fascia che sicuramente paga i maggiori disagi è quella delle donne (e soprattutto mamme) lavoratrici.


A Sassuolo come altrove, anche se non dichiarato apertamente, si continua a non fare abbastanza da parte dell’apparato pubblico per sostenere le donne che producono. Anche se esiste da tempo una legge nazionale che ufficialmente tutela la categoria in pratica questa viene puntualmente disattesa.
Ad una giovane (o meno giovane) donna che entra o si ripresenta nel mondo del lavoro, sia che si tratti di diplomata o laureata, o anche di una semplice operaia, viene in tutti i casi offerto un contratto a tempo determinato o a progetto. Siamo tutti consapevoli che si tratta di una realtà nazionale, ma chiediamoci cosa possiamo veramente fare a Sassuolo al riguardo. Il motivo principale di questa radicata “tradizione” risiede nel fatto che vi è la possibilità oggettiva e a priori che la donna prima o poi genererà una prole mettendo in ipotetica difficoltà l’azienda assuntrice.
Ho personalmente raccolto molte testimonianze al riguardo dove il datore di lavoro in fase di colloquio chiedeva se la candidata lavoratrice avesse intenzione di sposarsi o avere figli o se già li accudiva, magari in età dove è più richiesta la presenza della madre.
Il datore contestualmente prendeva unilateralmente le decisioni sull’inquadramento relative a questa prospettiva di maternità imponendo poi un contratto limitante e discriminatorio con atteggiamenti del tipo “prendere o lasciare”. Per una lavoratrice, con figli a carico o in procinto di averne, si tratta in pratica di una sicurezza negata per il futuro.
Nel nostro settore produttivo predominante, la ceramica, le donne rivestono da sempre ruoli di modesto rilievo e vengono inquadrate in aree di media o bassa responsabilità. In Europa la tendenza risulta essere l’esatto opposto e alle donne, con famiglia e figli, sono tenute nella giusta considerazione, difese e protette, come dovrebbe da sempre essere. Perché non trarre da questo modello di civiltà i nostro spunti?
Anche l’aspetto del mobbing (molestie sul lavoro) è un fenomeno di importanti dimensioni e diffuso sul nostro territorio. Troppo spesso si sente di mercanteggi o di diritti negati se la lavoratrice non si sottopone alle attenzioni o alle minacce di alcuni datori di lavoro senza scrupoli e dalla dubbia moralità. Occorre anche su questo punto dotare le lavoratrici degli strumenti formativi e di contrasto per questa ignobile realtà.
Nel programma della nostra lista civica proponiamo una nuova difesa del lavoro e ribadiamo il diritto ad esso come sancito anche dalla Costituzione Italiana. Vorrei sottolineare che tale difesa deve ovviamente estendersi e intendersi attribuita anche alle donne che chiedono più rispetto e garanzie sul lavoro, le quali continuano essere loro negate o quantomeno distorte da interesse particolari o da antichi preconcetti.
Qual’ora venissi eletta come consigliere comunale nelle prossime elezioni del 6 e 7 giugno proporrei, nell’ambito dei poteri in delega al comune, di creare una nuovo clima favorevole al lavoro delle donne nel nostro territorio e lo sviluppo di una cultura di difesa, di sicurezza, di rispetto e valorizzazione come mai è stato fatto prima.
Ad esempio:
· La creazione di un canale preferenziale, con il patrocinio del comune, nei centri per l’impiego per le donne e mamme anche non sposate, per offrire delle reali pari opportunità anche in settori lavorativi tipicamente maschili.
· Degli interventi di sensibilizzazione da parte dell’assessorato competente diretti verso le aziende pronte ad assumere con promozione e stimoli nei confronti della forza lavoro femminile.
· Degli sgravi sulle rette di scuole e asili per le mamme lavoratrici con redditi medio bassi.
· Una tessera annuale a tariffe agevolate, a forfait, per il parcheggio senza limiti di tempo nelle zone a pagamento del centro, per concedere una più facile gestione della quotidianità a donne con figli piccoli.
· Un forum dedicato sul sito del comune dove raccogliere in forma anonima le segnalazioni di situazioni anomale e molestie a danno delle lavoratrici.
· Una sezione dedicata a questi temi sul sito web del nostro comune, con suggerimenti e consigli redatti da esperti e consulenti del lavoro.
· Un consultorio sul territorio dedicato alle donne vittime di mobbing (molestie sul lavoro).
· Un ufficio di prima consulenza legale con sede nei locali comunali e a patrocinio gratuito che possa seguire le lavoratrici nei casi di grave disagio lavorativo.
· L’istituzione di un fondo di “emergenza sociale” per i casi più gravi relativi a donne senza lavoro.
· La realizzazione di eventi locali dedicati alla sensibilizzazione sul tema delle pari opportunità con convegni e mostre (fotografiche, artistiche, artigianali) per valorizzare il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e la pubblicazione delle loro competenze ed eccellenze.
· La promozione di brevi corsi di autodifesa, fisica e psicologica, svolti presso sedi locali e patrocinate dal comune, accessibili da tutte le donne e proposti in vari periodi dell’anno.
Grazie.

Elisabetta Berselli
(Candidato consigliere della Lista Civica Conto Anch’io a Sassuolo)