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Sandro Morini su via S.Pietro: il silenzio assordante dei fatti concreti

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Il silenzio assordante dei fatti concreti delle azioni visibili supera di gran lunga ogni parola anche la più urlata. Ieri a Sassuolo abbiamo assistito ad un fatto concreto, non improvvisato o imbastito alla bene e meglio per un appuntamento elettorale, ma costruito con il lavoro quotidiano degli ultimi tre anni, appunto silenzioso, ma nei fatti e non a parole efficace.


L’abbattimento del palazzo verde di Via San Pietro è stato accolto dai tanti Sassolesi che ieri sono passati per la strada con un misto di stupore ed orgoglio, orgogliosi di essere cittadini di Sassuolo, di una città che deve affrontare problemi più grandi di lei, ma che anche stavolta, come sempre nella sua storia, è in grado di reagire e continuare a crescita attraverso il lavoro di tutti.
Sono anche io onorato di essere stato un partecipante attivo di questa impresa; per questo oggi voglio ringraziare tutti coloro che nel piccolo come nel grande hanno dato il loro
contributo concreto per ottenere questo risultato:i tecnici i dirigenti i funzionari pubblici che in questi anni hanno lavorato condividendo insieme agli amministratori un obiettivo cosi ambizioso.
Oggi a Sassuolo abbiamo vissuto un momento storico anche dal punto di vista politico, abbiamo definitivamente superato quella solidarietà un po’ pelosa che ha caratterizzato la politica locale di quest’anni, una politica dell’accoglienza a ore, non impegnativa, non compromissoria, perché grazie
ai “muri invisibili” che attraversavano la nostra città si poteva quasi sempre far finta di non vedere.
La vera impresa è stata demolire in questi anni questi muri invisibili e saltare dall’altra parte, passare ad una solidarietà concreta, basata sulla giustizia, sulla liberta e sulla dignità delle persone umane, italiani e stranieri che siano. Questa è accoglienza, questa è integrazione: offrire condizioni di vita dignitose, dove potersi rifare una vita e dove poter offrire ai propri figli un futuro migliore, che in fondo è la vera molla che spinge milioni di persone ad abbandonare la loro terra e diventare migranti.

Sandro Morini