Una generosa donazione va ad arricchire il ricco patrimonio scientifico-culturale del Museo Gemma 1786 dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Si tratta di un’ampia e fornita collezione di pietre e di minerali raccolti nell’arco di oltre un trentennio da Piero Giarratana, un personaggio palermitano eclettico (nato ad Alimena), laureato in legge e già dirigente pubblico presso il Ministero degli Interni, che per divertimento non solo ha praticato proficuamente la scrittura e l’umorismo, ma si è anche votato alla collezione di minerali e pietre, che gli hanno ispirato un nuovo genere di espressione artistica nella pittura: costruiva i suoi quadri con sassi, minerali, sabbie, legno ed altri materiali di risulta.
Sono circa 350 gli esemplari, frutto di acquisti, di scambi e di doni che la famiglia, nella persona della sorella Maria, ha voluto fossero conservati ed esposti in un luogo più appropriato, accessibile ai giovani ed agli appassionati di scienze naturali e della terra.
Questa importantissima acquisizione, resa possibile per il concorso finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sarà per la prima volta esposta al pubblico ed inaugurata venerdì 29 maggio 2009 alle ore 18.00 presso la sede del Dipartimento di Scienze della Terra, diretto dalla prof. ssa Daniela Fontana, in largo Sant’Eufemia 19 a Modena alla presenza del Rettore prof. Aldo Tomasi e dei vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
La donazione degli esemplari di minerali è avvenuta nel marzo 2007 e l’accettazione ufficiale da parte dell’Ateneo modenese nel giugno dello stesso anno. Le delicatissime operazioni di trasporto di tutti i minerali, dai campioni più preziosi e fragili a quelli più resistenti e di dimensioni veramente notevoli, sono state coordinate dalla dott. ssa Milena Bertacchini, coadiuvata dalla dottoranda Veronica Padovani, del PhD School in Earth System Sciences del Dipartimento di Scienze della
Terra di Modena e da Riccardo Giusti e Leonardo Tamborrino, studenti del primo anno del corso di laurea in Scienze Geologiche.
La sistemazione della collezione all’interno degli spazi del Museo Universitario Gemma 1786 è stata accompagnata dal riconoscimento e dalla catalogazione di ogni singolo minerale e, quando possibile, dalle note scritte dallo stesso Piero Giarratana per registrare l’occasione o la
persona che gli permise di acquisire quel dato campione tra i suoi minerali.
“I mesi intercorsi dalla donazione all’acquisizione – precisa la dott. ssa Milena Bertacchini del Museo Gemma 1786 – sono stati impiegati per recuperare le risorse necessarie alla realizzazione delle strutture espositive in grado di ospitare la collezione, strutture che sono state finanziate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e poi progettate dall’architetto Marcello Lo Mauro, figlio di Maria Giarratana”.
Lo storico museo universitario del Dipartimento di Scienze della Terra, rinnovato nell’impostazione e denominato Gemma 1786, ha riaperto al pubblico nel 2005. Il nuovo piano di sviluppo del museo, curato da Milena Bertacchini, responsabile e curatrice dal 2004, è stato avviato con l’intento di fare evolvere la struttura da classico luogo polveroso di raccolta ed esposizione di materiali, a sede promotrice di iniziative didattico-educative e culturali, rivolte ad ampliare l’utenza del museo e
ad incentivare il legame con il territorio nel quale esso opera.
Durante l’iniziativa verranno consegnati anche i diplomi di merito agli studenti del Liceo Scientifico Wiligelmo di Modena che, con tanto impegno e successo, hanno svolto attività di guida museale durante l’iniziativa “Gemma e Gemme, una passione contagiosa”, organizzata dallo stesso Museo Universitario il 18 e 19 aprile 2009 nell’ambito della rassegna Musei da Gustare della Provincia di Modena.
“E’ davvero un privilegio – commenta la prof. ssa Daniela Fontana, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra – ospitare nel nostro Museo la collezione di minerali Giarattana, che racchiude in sé un inestimabile valore scientifico e culturale. Questa donazione riporta il Museo universitario di Scienze della Terra ad antichi splendori quando, oltre un secolo fa, tutta la cittadinanza contribuiva attivamente alla vita di questo museo, che è tuttora memoria scientifica e storica della città di Modena. È quindi per noi un momento di particolare rilevanza che testimonia il forte legame che da sempre unisce il Dipartimento di Scienze Terra, ed il suo Museo Gemma 1786, al territorio”.