Il lavoro allo Sportello Sociale del Comune di Fiorano si è fortemente intensificato negli ultimi mesi; molte sono le famiglie che si rivolgono
al Comune per difficoltà legate alla crisi occupazionale. Le misure straordinarie ed i criteri messi a punto sono in atto da due mesi.
Dispiace molto tuttavia sentire da alcuni nostri concittadini affermazioni che non corrispondono per nulla al vero: alcuni diffondono l’idea che
l’Amministrazione Comunale destini una parte rilevante dei contributi e delle sovvenzioni agli stranieri, addirittura in misura maggiore rispetto
agli Italiani. Credo sia doveroso informare i cittadini che la situazione è molto diversa: i dati reali non vanno confusi con le chiacchiere e con
le ideologie di nessuno.
La situazione che emerge è peraltro in linea con
il fatto che a Fiorano l’immigrazione non presenta situazioni di degrado o tali da giustificare tensioni sociali sull’argomento.
Prendiamo i servizi che al Comune comportano i maggiori costi: fra gli anziani e i disabili inseriti in case protette non ci sono stranieri; fra i 26 anziani che ricevono l’assegno di cura (mediamente 500 Euro al mese) non ci sono stranieri; fra i 13 cittadini che ricevono l’assegno di cura per disabili c’è un solo straniero.
Il servizio di assistenza domiciliare (SAD e SAP) che interviene in 130 famiglie, comprende un solo straniero. Gli stranieri sono anche esclusi da
contributi governativi come l’assegno per i nuclei familiari con almeno 3 figli e in condizioni economiche non agiate, del quale hanno usufruito 68 famiglie fioranesi, come pure sono esclusi dalla “Social card”.
Dei diversi contributi comunali assegnati dalle assistenti sociali in questi primi 5 mesi del 2009, è andato a famiglie straniere il 19,3% del
totale. Delle 169 famiglie ospitate in case popolari 22 sono straniere, pari al 13%. Se aggiungiamo gli appartamenti con affitto in garanzia la percentuale sale al 16.75%. E’ significativa la percentuale di stranieri
che usufruiscono del contributo statale e regionale, integrato dal comune, del fondo affitti, che comunque viene assegnato a tutti coloro che
rientrano nei requisiti previsti. Su 230 destinatari il 38% sono stranieri, ma nelle politiche per la casa occorre tenere presente il numero di alloggi in proprietà, che nelle famiglie “autoctone” è
altissimo, superiore al 70%, che negli immigrati dal centro-sud è più ridotto ed è invece ridottissimo per gli immigrati stranieri. Se si
esamina il luogo di origine, assistiamo a una notevole differenza anche fra le famiglie italiane. L’80% dei contributi per il fondo affitti è
destinato a famiglie provenienti dal centro-sud italiano, così come la percentuale di assegnazione delle case popolari è superiore al 68%.