Fin dal primo Campionato nel 1950, la Scuderia non ha mai potuto considerare il viaggio a Montecarlo come veramente profittevole, visto che l’ultima vittoria delle vetture del Cavallino Rampante risale al 2001 con il successo di Michael Schumacher, l’ultima delle cinque vittorie che il tedesco ha ottenuto qui.
Infatti, dopo il successo di Gilles Villeneuve nel 1981, la Ferrari ha dovuto aspettare l’arrivo sotto la bandiera a scacchi di Michael nel 1997 per ottenere un’altra vittoria monegasca. Quando Niki Lauda vinse nel 1975 in una gara costellata di incidenti, era la prima volta che la Scuderia vinceva dopo il successo di Maurice Trintignant del 1955, nella famosa gara in cui Alberto Ascari cadde nel porto con la sua vettura, finendo in mare.
Anche se non ci sono punti da assegnare per il giro più veloce, questo elemento è importante per giudicare il passo di un pilota e nel 2002, ’04, ’05, ’06 e ’08 una vettura del Cavallino Rampante ha fatto segnare il giro più veloce sul circuito di Monaco, che è una statistica incoraggiante per la squadra. Nel 2008 c’era stata una prima fila tutta rossa, ma la Scuderia non è comunque riuscita a vincere. Infatti, nel passato, è accaduto spesso che la squadra dominante della stagione non fosse riuscita ad assicurarsi una vittoria nella gara più famosa del calendario, con piloti meno quotati che salivano invece sul gradino più alto del podio. Può succedere che, nel 2009, la Scuderia Ferrari Marlboro possa rientrare in questa statistica? Questo è il primo anno in cui le squadre di Formula 1 arrivano nel Principato senza il beneficio dei test sulla pista, programmati per riprodurre le condizioni del più lento e contorto circuito della stagione. Per la Ferrari questo ha sempre significato fare i test presso la propria struttura di Fiorano o usare la più lenta fra le diverse configurazioni a Le Castellet, nel sud della Francia. Il divieto di fare test durante la stagione ha avuto un effetto importante sulla Ferrari, per come il suo metodo di lavoro era basato sull’attività in pista e la Scuderia sta ancora lavorando per adattare la sua filosofia al nuovo mondo della Formula 1. Il più importante passo avanti in termini di prestazioni visto a Barcellona due settimane fa, è il risultato del duro lavoro della squadra per apportare modifiche alla vettura direttamente sulla pista, senza effettuare sessioni di test. Felipe Massa si è espresso con ottimismo e cautela quando ha parlato del Gran Premio di questa settimana: “Negli ultimi due anni, sono riuscito a salire sul podio a Monaco e sarebbe bello farlo per la terza volta” ha detto il pilota brasiliano. “Sarà molto difficile, ma faremo del nostro meglio. Grazie alle modifiche aerodinamiche che abbiamo introdotto in Spagna, la F60 è migliorata notevolmente, ed è per questo che avrei dovuto poter lottare per il terzo posto sul Circuito di Catalunya fino alla fine, se non ci fosse stato quel problema al rifornimento che mi ha obbligato a rallentare nella parte finale della gara. In termini di prestazioni , abbiamo fatto un significativo passo avanti, mentre c’è ancora molto da lavorare sul piano dell’affidabilità”.
Monaco è l’eccezione alla regola della Formula 1 in molti casi, dalle sue “Vacanze del venerdì” che servono al riposo dei sommozzatori, al brivido di correre sotto un tunnel e quest’anno c’è una nuova eccezione che riguarda gli pneumatici. Bridgestone, secondo i regolamenti, dovrebbe portare gomme con caratteristiche diverse ad ogni gara, in modo da incrementare lo spettacolo: per esempio, le “super morbide” possono essere abbinate alle “medie” e le “morbide” con le “dure”. Ad ogni modo, qui a Monaco, che è un circuito molto esigente in termini di tempi al giro e andatura durante la gara, Bridgestone porterà le sue “morbide” e “super morbide”. Questo abbinamento dovrebbe andare bene alla Ferrari, visto che quest’anno la F60 ha sofferto un po’ con le gomme dure, mentre ha funzionato meglio con le morbide.
Molto è stato scritto a proposito del vantaggio o meno di montare il KERS a Monte Carlo e al momento le due F60 dovrebbero montare il dispositivo di incremento della potenza. Bisogna riconoscere che il suo utilizzo sarà limitato a circuiti più scorrevoli, ma considerato che la F60 è stata progettata attorno al KERS e questo influisce sulla distribuzione del peso della vettura a seconda del peso del dispositivo, è logico montarlo, anche se i benefici possono essere minimi, considerando quanto vicini siano stati i tempi quest’anno. Per di più, considerando che i distacchi minimi sono una delle caratteristiche del Gran Premio di Monaco, a maggior ragione anche un qualche millesimo è importante.
In aggiunta a tutto questo, è stato chiaro che tutto il lavoro che è stato speso nelle scorse settimane ha prodotto un pacchetto della vettura chiaramente superiore a quello che ha affrontato le prime quattro gare della stagione. La F60 adesso ha molta più aderenza e carico aerodinamico e queste due qualità sono fra le maggiori richieste per affrontare le strade del Principato. Riuscire a ricomporre tutti i pezzi del puzzle a Monaco sarebbe una spinta importante per la squadra, che sta ancora lavorando per tornare a vincere di nuovo, senza considerare il punteggio in Campionato. Come ha affermato Kimi Raikkonen: “La situazione nel Campionato è molto difficile, considerando che sia io che Felipe siamo riusciti a portare a casa solo tre punti ciascuno. Ma non ci diamo per vinti e continuiamo a lavorare duro per tornare al top e solo alla fine faremo i conti. La vettura è migliorata rispetto alle prime gare e questo dovrebbe significare che siamo più competitivi, anche se è meglio attendere le prove libere di giovedì per avere un’immagine più chiara”.
Monaco è senza dubbio la più bella occasione per gli spettatori, i telespettatori e tutti coloro che hanno un interesse commerciale in questo sport, comunque non è più l’unico con queste caratteristiche visto che, come l’anno scorso, avremo un altro Gran Premio cittadino a Singapore, con l’elemento in più di una gara notturna. Comunque, mentre può essere la gara più spettacolare per i tifosi, che si sentono quasi parte dell’azione, Monaco è verosimilmente il circuito più duro del calendario. Fin da quando i box e la corsia dei box sono stati creati qualche anno fa, la situazione è migliorata, ma la mancanza di spazio, il design complicato dei box, la segnaletica dell’area dei garage, che si trova sul retro invece che di fronte alla corsia e la necessità di combattere fra la folla, tutti questi elementi aggiungono stress ai piloti, così come il fine settimana più lungo aggiunge pressione. Per quel che riguarda il tempo, lo scenario costiero unico di Monaco, sul mar Mediterraneo, regala uno sfondo pittoresco, ma in termini di tempo metereologico somiglia più ad un forte mal di testa. Al momento, le previsioni per il fine settimana sono buone, ma incastonata fra il mare e le montagne, Monte Carlo più avere un suo micro clima, che può cambiare nel giro di qualche ora, aggiungendo ulteriori incertezze alla lotteria della domenica pomeriggio.
Raikkonen: “Il KERS anche a Monaco”
E’ sempre una settimana speciale quella del Gran Premio di Monaco. E’ un tracciato unico, dove le qualifiche sono ancora più importanti che altrove e noi dovremo cercare di interpretarle nella maniera migliore, imparando la lezione subita recentemente.
Non ho mai avuto fortuna nei miei due weekend di Monaco da ferrarista ma spero di sfatare questa tradizione negativa. La F60 è molto migliorata a Barcellona e ora un piazzamento sul podio non è più un miraggio. Sarà importante vedere come andranno le cose nelle prove libere per vedere se anche su questo tracciato avremo guadagnato terreno come accaduto in Spagna. L’anno scorso fummo capaci di piazzare entrambe le macchine in prima fila e sarebbe un sogno ripetersi. Useremo il KERS anche qui: magari non darà gli stessi vantaggi che ci possono essere in altre piste ma un guadagno in termini di prestazione c’è comunque.
Mi aspetto tempi sul giro più veloci rispetto al passato. Le regole in vigore quest’anno hanno teoricamente rallentato le macchine nelle curve veloci ma, grazie alle gomme slick, nelle curve lente si va più forte. Per essere davanti a tutti in questa gara bisogna essere assolutamente perfetti. Noi piloti siamo consapevoli che non si può perdere la concentrazione nemmeno per un istante: basta un attimo e si finisce contro il muro. Ci vuole un pilota al 100% e una macchina al 100% per tutti i 78 giri se si vuole provare a vincere: è l’unico modo per riuscirci.