«La nostra è un’agricoltura di valori, nel senso che si fonda su valori della tradizione, della tipicità, del rispetto ambientale e della biodiversità. Il cibo per noi riflette il territorio, ed è elemento identitario. Per questo siamo molto contenti che Bologna ospiti lo Slow Food On Film, il festival internazionale di Cinema e Cibo». Parola di Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura. Ancora una volta l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna sarà infatti al fianco di Slow Food e della Cineteca di Bologna nell’organizzazione di questo evento, in svolgimento a Bologna fino al 10 maggio.
L’Emilia Romagna vanta molti primati, fra cui il numero di prodotti certificati, Dop e Igp, 26, 20 zone DOC e DOCG in tutto, ma non solo. «Con 15 strade dei vini e dei sapori, 15 presidi Slow Food, più di 200 prodotti tradizionali iscritti nell’Atlante ministeriale, siamo una delle regioni che più e meglio ha esaltato la propria biodiversità».
«La Regione lo fa ogni anno lavorando sui prodotti, parlando con i produttori (custodi della memoria)».
E’ di questi giorni la notizia del recupero di un vitigno che sembrava essere scomparso, quello dell’uva Fogarina (proprio quella della canzone), ma anche con progetti ed eventi, come il concorso per gli studenti delle scuole superiori, a cui, assieme ad Efsa, è stato chiesto di produrre filmati che raccontino la realtà enogastronomica regionale e che verranno proiettati durante la rassegna. Nel medesimo contesto verrà presentato al pubblico “Il Gusto del Delitto”, una raccolta di quindici racconti scritti dai più famosi giallisti regionali i quali narrano di intrighi e delitti consumati in fattorie, acetaie o nei caseifici. Sul filone del racconto ma attraverso l’occhio di una cinepresa – spiega Rabboni – «abbiamo proposto a Carlin Petrini ed Ermanno Olmi il nostro contributo per l’ideazione e la realizzazione di un vero e proprio concorso per giovani cineasti che possano raccontare col proprio lavoro la nostra ricchezza di prodotti, valori, saperi e sapori. Il cinema e l’arte visiva in generale ha la capacità evocativa che serve per raccontare ed emozionare. Così, sulla scorta del progetto e del film “Terra madre”, vorremmo lanciare un concorso che coniughi territorio, creatività dei giovani e valori del cibo e del buon vivere condivisi».