Home Politica Stupido a chi? Simone Trinelli commenta le dichiarazioni di Luca Caselli

Stupido a chi? Simone Trinelli commenta le dichiarazioni di Luca Caselli

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“Il candidato sindaco della destra Luca Caselli dovrebbe chiedere scusa ai sassolesi”.
Simone Trinelli, candidato al consiglio comunale per la lista civica “Sassuolo con Pattuzzi” commenta così le dichiarazioni di Caselli riportate dai quotidiani locali.


“Caselli afferma che i sassolesi – prosegue Trinelli – a suo parere non sarebbero più stupidi e ciechi come qualche tempo fa: la nostra speranza è quella che lui possa raccogliere tutti i voti di chi si sente o, meglio, si è sentito stupido fino ad oggi.
Personalmente sono fresco di politica e mi appassiona la bagarre della campagna elettorale in cui si afferma tutto e il contrario di tutto in poche ore; ma siamo sicuri che sia politically correct offendere chi, fino ad oggi, ha votato la parte politica avversaria? Non ci vorrebbe un po’ più di rispetto per quelle persone che si vorrebbe amministrare?
D’altro canto – commenta – mi sono trasferito a Sassuolo, a Quattroponti, da poco per sposarmi e crescere i miei figli nella città in cui è nata mia moglie ed ha sempre vissuto con la sua famiglia: loro sono sassolesi da generazioni e garantisco che non si sono mai stati stupidi e tantomeno ciechi.
Cieco è, semmai, chi dichiara di vivere a Sassuolo e non si accorge che via Cavallotti è aperta al traffico, quattro giorni alla settimana, da oltre un anno.
Cieco è chi nega l’evidenza: i chilometri di marciapiedi, una viabilità totalmente ridisegnata in cinque anni, un’opera di riqualificazione urbana e sociale intrapresa abbattendo palazzi, non edificando muri come avvenuto a Padova, già a partire dal giugno 2005: ben lontano dall’inizio della campagna elettorale.
Questi sono i motivi che mi hanno spinto ad entrare in una lista civica che si chiama “Sassuolo con Pattuzzi”; quel “con” è significativo: è giunto il momento che la società civile si impegni in prima persona a fianco di un Sindaco che ha dimostrato coi fatti, non a parole, di saper cambiare le cose”.