Nonostante a Nonantola la situazione produttiva nel comparto metalmeccanico non veda segnali di ripresa, smentendo quanto riportato con superficialità dagli organi d’informazione nazionali, e a tutt’oggi almeno un 70% delle
aziende della zona siano interessate a percorsi di cassa integrazione ordinaria o di utilizzo del fondo mutualistico Eber per gli artigiani, la Fiom/Cgil di zona e la RSU di Interpump Hydraulics, esprimono un giudizio
positivo sull’accordo raggiunto nei giorni scorsi con la direzione aziendale.
Le parti hanno sottoscritto un contratto di solidarietà che mantiene in forza tutti i 300 lavoratori occupati nelle divisioni di Modena e Bologna (110 nello stabilimento di Nonantola).
L’azienda facente parte della multinazionale Interpump Group Spa che opera nel settore trasporti e costruzioni, già dallo scorso settembre ha visto una forte riduzione dei volumi produttivi con parecchie settimane di cassa
integrazione richieste, e a fronte di una situazione che non accenna a migliorare, ha comunque escluso da subito l’utilizzo della mobilità, che nei fatti vuol dire licenziamenti.
Insieme alla Fiom/Cgil si sono studiate soluzioni alternative, e lo strumento da utilizzare è subito sembrato il contratto di solidarietà, e l’intesa raggiunte è fra le prime sottoscritte a Modena.
Di fronte ad una dichiarazione di esuberi di oltre 100 lavoratori, la soluzione adottata permette di non perdere un solo posto di lavoro, riducendo a tutti l’orario di lavoro di circa il 50%, con una integrazione economica da parte dell’inps per le ore non effettuate, anticipata dall’azienda, pari ad un 60% della normale retribuzione.
L’accordo ha la durata di un anno a partire dal 1° Maggio 2009, ed oltre alla maturazione dei ratei di ferie, permessi e tredicesima nella maniera prevista dalla legge, si sono contrattate tre una tantum, pari mediamente a 250 euro a dipendente, da erogare nel corso dell’accordo sulla base delle ore di effettiva riduzione di orario.
Infine tutti i lavoratori con contratti a termine, saranno trasformati allenormali scadenze a tempo indeterminato.
Pur consapevoli dei sacrifici richiesti Fiom/Cgil e RSU, con il mandato dei lavoratori che hanno approvato l’accordo, ritengono, in attesa di una
ripresa produttiva, l’unica soluzione al momento condivisa.
La Fiom/Cgil auspica che lo strumento dei contratti di solidarietà si possa applicare anche ad altre imprese, che in maniera più o meno velata, fanno capire che la sola CIG ordinaria non sia sufficiente per uscire dalla crisi.
Fiom/Cgil Nonantola