«Diverse aree urbane e produttive importanti nel modenese non sono ancora coperte dalla rete a banda larga. Per questo la Provincia si sta impegnando, insieme a Regione e Comuni, per risolvere il problema, sia sollecitando gli operatori di telecomunicazioni, sia investendo direttamente risorse significative per estendere la connessione internet veloce nel territorio e superare il divario digitale».
È questa la risposta che Stefano Vaccari, assessore provinciale alle Infrastrutture telematiche ha dato in Consiglio provinciale all’interpellanza proposta da Dante Mazzi (Pdl) che chiedeva «qual è il livello di diffusione dell’Adsl in provincia» dopo aver sottolineato che «le pubbliche amministrazioni dovrebbero sollecitare maggiormente le compagnie telefoniche a fornire il servizio di connessione veloce anche dove è meno remunerativo perché non è accettabile che i costi siano pubblici e i ricavi privati».
Come ha annunciato l’assessore Vaccari, grazie al progetto per la riduzione del divario digitale in Appennino tramite rete wireless, al quale hanno collaborato le tre Comunità montane, la Provincia e la Regione, a maggio partiranno i servizi nei Comuni della Comunità montana Modena ovest e gradualmente a partire dall’estate anche quelli del Frignano e del territorio di Modena est.
Nel 2008 – ha ricordato Vaccari – il territorio di Ravarino (l’unico Comune della pianura ancora completamente scoperto) è stato parzialmente coperto con rete wireless installata da Satcom. Nello stesso anno, Telecom ha avviato i lavori per ampliare le centrali di servizio per la zona di Fossoli di Carpi, grazie a un accordo con il Comune di Carpi e la Regione. Sempre dal 2008, Telecom Italia a seguito delle sollecitazioni della Provincia, ha intensificato l’installazione di mini Dslam, i cosiddetti “zainetti” collocati nelle vecchie centrali che offrono però una risposta limitata e parziale.
Durante la discussione Giancarlo Bertacchini (Pd) ha sottolineato che «senza l’intervento del pubblico le infrastrutture non si creano perché l’investimento iniziale è troppo alto e non sempre c’è il ritorno economico per il privato».
Dante Mazzi, dichiarando «di apprezzare molto la risposta dell’assessore» si è detto «rammaricato per il persistere della latitanza delle compagnie telefoniche che penalizza i cittadini. Per questo – ha concluso il consigliere – penso sia necessario un intervento più pesante degli enti locali sui gestori».